PREMIO ITALIA ARTE CONTEMPORANEA 2012: PACI & DI MASSIMO

Premio Italia Arte Contemporanea – dal 27 gennaio al  17 giugno 2012 presso il MAXXI – a cura di Giulia Ferracci, ci presenta i quattro finalisti legati ai più recenti sviluppi della scena artistica contemporanea. Quattro anime, quattro messaggi lanciati ai visitatori. I visitatori è anche il titolo dell’opera di Adrian Paci, che si presenta con quattro video amatoriali focalizzati sul rito della stretta di mano nei matrimoni in Albania. Il rituale, colto in lunghissime sequenze, è simile a una processione dai toni funebri, quasi come se nel culmine della vita ci fosse anche la morte. In questo senso la stretta di mano si pone come momento ambiguo e straniante, che rivela l’alterità dell’esistenza umana. L’opera, privata del sonoro, si esperisce essenzialmente attraverso il canale ottico, catturato dalle immagini ridondanti, ma si pone distante dallo spettatore.

Patrizio Di Massimo ci accoglie invece in un teatrino circondato da grandi stampe raffiguranti un binocolo da teatro, strumento che lo spettatore deve incarnare: la nostra mediazione è essenziale.

Una volta seduti, veniamo trasportati in un’altra messa in scena: l’ambientazione di un’opera lirica orientalista, la Turandot, all’interno dell’opera architettonica surreale, la Scarzuola, che ci colpisce subito per la sua particolarità e bellezza. Una turandiade buzziniana è un video che fa dialogare due capolavori italiani, attraverso un raffronto musicale-architettonico. Il cuore dell’architettura si riscopre animato da uno spirito vivo e poetico, il principe della Turandot: un personaggio lirico, di finzione, appartenente alla fantasia epica dell’artista. Di Massimo rompe gli schemi con il montaggio di parti reali e irreali assieme, visibile ad esempio in un frangente che riprende al suo interno il cameramen, l’artista e il principe. Una scena estatica che sottolinea le larghe vedute dell’arte, intesa nei suoi processi di costruzione e decostruzione, e che non vuole affermare, solo evocare. Si tratta di un’arte concettuale che si esplica prevalentemente mediante il tramite linguistico e il discorso filosofico. L’artista, rievocando il “mito della caverna” di Platone, afferma «con i sensi questa è una situazione materica ben controllata. La maggior parte degli uomini resta lì. Bisogna salire verso l’alto». L’opera per essere compresa a fondo richiede almeno una seconda visione, e rivela in ultima istanza un grande amore per l’arte, sempre da riscoprire e irriducibile a mera esperienza sensibile.

Entrambi gli artisti sono partiti da uno sguardo particolare per gettare luce su momenti o oggetti per lo più inosservati o dati per scontato, utilizzando il mezzo visivo per aprire lo sguardo e dischiuderlo su una dimensione spirituale e filosofica partendo da ambiti sociali-relazionali e culturali, riscoprendo in essi l’artisticità insita nell’essere umano.

PREMIO ARTE ITALIA CONTEMPORANEA

dal 27 gennaio al 17 giugno, MAXXI.