PREMIO ITALIA ARTE CONTEMPORANEA: TREVISANI & ANDREOTTA CALO'

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I Due artisti presentati precedentemente, Adrian Paci e Patrizio di Massimo, presentano una visione prettamente concettuale dell’arte, presso il Premio Italia Arte Contemporanea. Interessante è il cambio di direzione che effettuano gli altri due artisti finalisti che intervengono direttamente sullo spazio.

Luca Trevisani ci regala un mix di sensazioni: ne Il dentro del fuori del dentro esploriamo l’universo istintivo e primigenio dell’arte. L’istallazione si basa su fili che avvolgono uova colorate pendenti dal soffitto, e che proiettano la loro ombra su un video, il quale anima la scena, la invade inondandola di luce e dinamismo. Affinando l’ascolto possiamo conferire plasticità agli elementi immobili dell’istallazione. Rumori di onde che si infrangono danno l’illusione che le uova possano scivolare giù da un momento all’altro: a terra ci sono orme circolari, come se l’artista avesse previsto la dinamica della caduta.

Vi è un’assonanza poetica tra il dinamismo compositivo delle forme nell’istallazione e la grande mobilità di luci e suoni sullo schermo. Il tutto si presenta in un momento introspettivo – lunare: meccanismi d’acciaio che ruotano, gorgogli, segni arcaici, pietra. Il montaggio è girato nel cuore di una montagna e riprende la lavorazione delle uova, inquadrando però solo le mani dell’artista. E’ il momento interno al video della “rottura del guscio” che ci fa comprendere che quelle piccole sfere nell’istallazione sono materiale organico, vivo. Un liquido fluido e primigenio si sprigiona dalle uova, così come volume e colore vengono eruttati dall’interno della montagna che, circondata da rumore di mari e tempeste, è la culla di una creazione.

In un crescendo emozionante, l’ultima opera che incontriamo, Prima che sia notte, di Giorgio Andreotta Calò, è senz’altro la più sorprendente; è un unicum irripetibile e offre un’esperienza fisica globale. Un corridoio completamente buio conduce all’opera. Apprendiamo di essere in una camera oscura, che riflette all’interno del museo l’immagine rovesciata dello spazio esterno. Decretato vincitore del Premio “per la sintesi che la sua opera provoca tra esperienza individuale, il legame con lo spazio architettonico e quello urbano”, l’artista ha il merito di aver sviluppato il suo lavoro a partire dal luogo in cui è arrivato, trasformandolo tramite l’utilizzo della stenoscopia, un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La valenza dell’opera è quindi architettonica, ma anche pittorica. E’ possibile ammirare l’opera solo “prima che sia notte”: la meraviglia sta nell’incanto della natura, di cui l’uomo dispone semplicemente intervenendo sullo spazio. L’arte umana disvela così lo stupore dell’universo, che diventa tutt’uno con essa. Attraverso il corridoio, difatti, lo spettatore sperimenta il brivido di entrare fisicamente nell’opera d’arte.

In conclusione, possiamo affermare che questi artisti ci hanno spinto a scoprire il non-ovvio dell’ovvio, rendendoci più artefici che spettatori, artisti più che osservatori. L’arte contemporanea è infinita, poiché è come un dialogo che qualcuno inizia e tutti possono continuare.

PREMIO ARTE ITALIA CONTEMPORANEA

dal 27 gennaio al 17 giugno, MAXXI.

Leggi l’articolo su Adrian Paci e Patrizio Di Massimo

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Webmaster - Redattore Cinema

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