Dopo il successo di Chi ha architettato Roma, il Fai, Fondo Ambiente Italiano, propone dodici appuntamenti che avranno come tema: L’arte pubblica nel ‘900. Il mito dell’uomo nuovo. Nella cornice del MAXXI, fino ad aprile 2012, alcuni tra i più importanti storici dell’arte italiani s’interrogheranno sul ruolo che hanno giocato le arti nelle trasformazioni sociali e culturali del cosiddetto secolo breve. Il prossimo incontro avverrà il 23 novembre, ore 18.00, sarà tenuto da C. Salaris, storica delle avanguardie e sarà dedicato all’uomo futurista.
E’ evidente come, nel Novecento, tutte le arti abbiano subìto una brusca accelerazione evolutiva che ha portato alla ribalta paradigmi esistenziali, stili di vita, connaturati ai vari movimenti artistici e completamente differenti tra di loro.
Dagli Stati d’animo di U. Boccioni alla Body Art di M. Abramovic, passando attraverso il razionalismo architettonico, Guernica di P. Picasso e alla Pop Art di A. Warhol, si può notare come le singole opere, trascendendo il loro inserirsi nelle singole correnti artistiche, mostrino non tanto la capacità di definire un uomo nuovo, quanto la possibilità di aprire la porta a degli uomini nuovi: è questo il merito reale dei vari protagonisti della storia dell’arte odierna.
Problematizzare il rapporto tra arte e ideale dell’uomo nuovo è uno dei migliori metodi per indagare la storia dell’arte contemporanea come storia del XX secolo, nei suoi sviluppi e nelle sue catastrofi. L’ideale dell’uomo nuovo è, infatti, una questione che torna sempre in auge e che ci accompagna da almeno cinque secoli, ovvero dal momento in cui Copernico espose, per la prima volta, la sua teoria eliocentrica. La maggior parte delle dottrine, siano esse scientifiche o filosofiche, tentano di dare risposte mirate e indiscutibili alla domanda: che cos’è l’uomo?
L’arte, invece, attraverso quelle opere frutto di una creatività geniale e irriducibile a qualsiasi definizione, si propone, ontologicamente, come creatrice di modelli esemplari che incarnano la prospettiva di molteplici e differenti comunità di pensiero. La domanda su che cos’è l’uomo rimane così una domanda aperta e priva, giustamente, di risposta. Riscoprire e reinventare gli uomini nuovi sono i compiti che deve darsi, autonomamente, l’arte per il futuro; compiti che questo ciclo di conferenze dovrà cercare di mostrare nelle loro singole sfaccettature.
ARTE PUBBLICA NEL ‘900, IL MITO DELL’UOMO NUOVO
MAXXI, dal 26 ottobre 2011 all’11 aprile 2012
Ideazione e organizzazione: FAI – Fondo Ambiente italiano, Delegazione Roma
Foto: Stati d’animo II. Quelli che vanno, U. Boccioni, 1911, New York, Museum of Modern Art