La menzogna è un’esperienza con cui ciascuno si confronta nella vita, basti pensare a quando da piccoli, dopo aver combinato un pasticcio, troviamo nel mentire la sola via per nascondere il misfatto alla mamma oppure, quando in età più avanzata mentiamo per proteggere un’amicizia o per evitare di sentirci non all’altezza di una situazione.
Negli ultimi anni ci si è interessati particolarmente alla menzogna battendo tutti i campi della sociologia e della psicologia e partendo da un presupposto: tutti mentiamo e in modo frequente, più di quanto possiamo enumerare con coscienza. Ecco perché Serena Mastroberardino, dottore di ricerca in Psicologia, ci offre Psicologia della menzogna, un libro che vuole indagare il mondo delle bugie e il suo manifestarsi.
Il testo si sofferma, in modo chiaro, sui punti nodali della questione; ci ritroviamo così a capire più a fondo cosa sia la menzogna per una società che, anche se ne stigmatizza la natura, è sorretta dalla bugia, come una trama dove i fili non devono essere né poco né troppo intrecciati. L’interesse è rivolto soprattutto al peculiare rapporto col nostro Io, la fonte dove nasce e si riflette un comportamento, una fonte influenzata dalle emozioni, che sono il fine e la causa di una bugia, e che determina anche il mentire a se stessi.
Domanda affascinante e sotto l’interesse vivo degli studiosi è il Perché mentiamo?
Ed ecco che l’autrice ci propone un’analisi dei vari motivi che sottostanno alla menzogna e alle tipologie che ne derivano, suddivise in base alla natura propria e di chi le pronuncia ed elabora. Proprio da quest’ultimo punto si entra nello studio delle menzogne all’interno del mondo animale e delle specie più o meno evolute, nelle quali l’inganno non è solo elaborato a fini più complessi ed egoistici, ma è addirittura una prerogativa della sopravvivenza.
Mentire è spesso un atto che serve a mantenere la stabilità interiore in un darsi all’esterno, tanto che l’autoinganno può essere sia una forma di proiezione per la nostra salute mentale che una patologia che crea interferenze con gli altri condensando la negatività nelle intenzioni e nelle azioni. In questo caso è utile un approfondimento sui casi più rilevanti e comuni. Si giunge poi alla sezione dedicata al come smascherare chi mente. Mentire non è solo una questione di parole, è bensì un movimento del solo mezzo che ci permette di essere, percepire e comunicare: il corpo.
Tantissimi studi nel campo psicologico e forense si dividono per cercare la radice del legame tra l’intenzione del mentire e l’attuazione fisica di esso, dal semplice battito delle palpebre fino ai movimenti controllati o meno di altre parti del corpo, fino ad arrivare allo studio delle microespressioni del volto, diventate anche argomento di ricerca, costruito e fondante, dell’ antropologica culturale.
Non poteva mancare, infine, una particolare analisi sulla famosissima “macchina della verità” e sulle diverse tecnologie al servizio dell’attività dello studioso .
Un’interessante argomentazione, tra miti da sfatare e conoscenze da acquisire, che veste le menzogne del ruolo di “palestra” con cui costruire e decostruire la nostra personalità, in un’analisi semplice e piacevole.
PSICOLOGIA DELLA MENZOGNA
di Serena Mastroberardino, Carocci, Roma 2012.