Puccini e la fanciulla – Viareggio EuropaCinema 2012

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Il festival Viareggio EuropaCinema 2012 in occasione del prestigioso premio dell’Università di Pisa assegnato al regista Paolo Benvenuti ha proiettato il suo ultimo lavoro: Puccini e la fanciulla, racconto che coinvolge il celebre compositore di Lucca e la sua giovane cameriera Doria Manfredi.

Puccini e la fanciulla, di Paolo Benvenuti, Ita 2008, 84′

Soggetto e Sceneggiatura: Paola Baroni e Paolo Benvenuti

Fotografia: Gianni Muras

Montaggio: Cesare Augusto Meneghetti

Scenografia: Aldo Buti, Paolo Benvenuti

Musiche: Giacomo Puccini, Riccardo Joshua Moretti

Produttore esecutivo: Giampaolo Smiraglia

Produzione: Adriana Chiesa Enterprises, Arsenali Medicei e Fondazione Festival Pucciniano

Interpreti: Riccardo Joshua Moretti, Tania Squillario, Giovanni Daddi, Debora Mattiello, Federica Chezzi

Puccini e la fanciulla ha incantato la platea con la sua semplicità e la sua poeticità, narrando delicatamente una vicenda più o meno reale della vita di Giacomo Puccini e della giovane cameriera della sua villa a Torre del Lago, Doria Manfredi.

Nel 1908 il compositore sta lavorando a La fanciulla del West e ha una relazione clandestina con Giulia Manfredi, figlia del gestore del ritrovo sulla riva del lago e cugina di Doria. Un giorno di fine estate, la cameriera sorprende Fosca, figliastra di Puccini, a letto con il suo amante, il librettista Guelfo Civinini. Essa, temendo che Doria riveli ciò che ha visto, controlla ogni suo movimento e si convince, a causa di alcuni cenni d’intesa tra il maestro e la cameriera, che tra loro ci sia una relazione amorosa. Elvira, la moglie di Puccini, dopo essere stata informata sui fatti, scorge il marito insieme a una donna. Nonostante essa non ne abbia certezza, la donna è convinta che quella donna sia Doria e il giorno seguente la licenzia. Inoltre, ogni occasione viene colta da Elvira per distruggere la reputazione della giovane. La persecuzione diviene talmente forte da spingere Doria al suicidio. Soltanto il referto medico, che scoprirà la verginità della cameriera, farà giustizia, dimostrando la sua innocenza.

Il film affascina soprattutto grazie alla sua costruzione stilistica, presentando, infatti, una particolarità: non sono presenti dialoghi. Le uniche voci che sentiamo sono fuori campo e leggono le lettere che i personaggi si scrivono nel corso della vicenda. Il regista ha motivato questa scelta sostenendo che essa fosse l’unico procedimento espressivo per raggiungere quel cinema puro, capace di rivelare emozioni attraverso il solo scorrere di suoni e immagini. Un lungometraggio costruito sull’unione tra l’espressione cinematografica e l’aspetto musicale. La qualità del lavoro, però, non si limita a questo: nota di merito va anche alla fotografia, che sfrutta perfettamente la luce naturale, regalandoci visioni veramente genuine.

Puccini e la fanciulla, dunque, merita pienamente quel ruolo di film d’autore nel panorama cinematografico italiano che il festival Viareggio EuropaCinema 2012, con questo premio al regista Paolo Benvenuti, ha voluto fortemente ribadire.

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Redazione

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