Qualche Nuvola, 99’, ITALIA 2011,
Regia Saverio Di Biagio,
Soggetto e Sceneggiatura Saverio Di Biagio, con la collaborazione di Beba Slijepcevic e con l’aiuto di Massimo De Pascale
Direttore della fotografia Francesco Di Giacomo
Scenografia Andrea Audino
Costumi Ilaria Albanese
Suono di ripresa diretta Alessandro Bianchi
Montaggio Marco Spolentini
Musica Francesco Cerasi
Prodotto da Alberto Leotti per Minollo Film, Massimo Di Rocco e Luigi Napoleone per Bartleby Film, Valentina Avenia e Valerio Mastrandrea per Relief, Nicola De Angelis per DAP Italy
Distribuito da Fandango Distribuzione
In collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno del Ministero per i beni e le Attività Culturali
Realizzato con il sostegno di Roma e Lazio Film Commission
Interpreti Michele Alhaique (Diego), Greta Scarano (Cinzia), Aylin Prandi (Viola), Primo Reggiani (Ivan), Giorgio Colangeli (Umberto), Pietro Sermonti (Carlo), Michele Riondino (Don Franco), Antonella Attili (Rita), Veronica Corsi (Barbarona), Paolo De Vita (Sandro), Paola Tiziana Cruciani (Maria), Elio Germano (Venditore)
Roma, dalla periferia al centro e ritorno.
La nonna muore e finalmente Cinzia può iniziare i lavori per metter su casa insieme a Diego, suo fidanzato da dieci anni. Anzi di più, Diego è il suo vicino di casa da sempre. I genitori dei due si conoscono come fratelli e non vedono l’ora di coronare il loro sogno di amore, loro appunto, ma forse non dei figli. Questo è un piccolo mondo antico, ovviamente soggetto a rivoluzioni e terremoti. Di storie come quella che Saverio Di Biagio ci racconta ce ne sono milioni intorno a ognuno di noi e non è detto che una di queste non sia proprio la nostra.
Quante persone si sposano perché è il momento? Chi davvero vive come vorrebbe? Nella sua semplicità la sceneggiatura messa in piedi è un grande specchio, dove in molti dovremmo rifletterci, per capire. E’ molto più profondo dell’apparenza questo film, molto di più.
Torniamo a Diego però, un bravo ragazzo, muratore professionista che non ha mai fatto altro. Nel momento in cui l’ingegnere del suo cantiere gli offre un lavoro extra, viste le imminenti spese matrimoniali in vista, Diego accetta. Ristrutturare l’appartamento della cugina del suo datore di lavoro non sarà poi così facile… O forse sì. Viola è tutto ciò che Diego non conosce, è un modo di vivere lontano dal suo e così affascinante. Viola gli chiede “Come stai?”, “Cosa pensi?”, “Conosci questo libro?”, mentre Cinzia continua a cambiare rubinetterie, a sognare abiti da sposa bellissimi, ristoranti lussuosi, casa, famiglia, amore.
Quanto siamo sinceri con noi stessi? La vita che viviamo è davvero la nostra? La risposta di certo non è così scontata quanto si creda.
Diego finisce in una nuvola, che lo coccola e che oscura il suo cielo pronto e già fatto da anni. Tutti si fanno del male quando le cose non si fanno per bene.
E poi ci sono gli amici, il resto del mondo antico, chi conosce e accetta tutto, chi vuole bene a prescindere.
C’è anche molta ironia, nella sala del Politecnico Fandango si ride molto e forte.
È il pomeriggio del 20 giugno, uscendo dal cinema penso che ancora c’è il sole e non mi era mai capitato. Poi penso anche che tra sette giorni – il 27 giugno 2012 – il film sarà nelle sale e che tutto il cast sarà felice di rubare una battuta di Cinzia: «Hai visto, ce l’abbiamo fatta!».