Fedeltà alla vita: Maria Zambrano si ribella davanti ad un atteggiamento egemonico della razionalità, lo combatte per far emergere l’essere umano nella sua interezza, optando per un’alternativa alla conoscenza filosofica occidentale.
A favore di una vita pienamente vissuta che contempli mente e anima, passionalità e logos, questa figura così trasgressiva lotta per una riflessione vivente. In questo libro lo fa mettendosi in gioco in prima persona, confidandosi a un lettore privilegiato, al quale espone il suo pensiero poetante, in un’autobiografia filosofica dei sentimenti.
Il tempo, l’amore, la pietà sono problematizzati nel profondo, senza costruzioni dialettiche. Questo andare alle cose direttamente fa del suo libro una fenomenologia, tradotta, però, in termini poetici.
Riprendendo la distinzione operata da Hegel nella Fenomenologia della spirito tra una legge umana, universale, cosciente, maschile e una legge divina, femminile, inconscia, la Zambrano tenta di unire ciò che è sempre stato considerato disgiunto, intervallato. Conoscere senza obliare la passione, il sentimento, la pietà.
Preoccupata dell’esclusione delle donne dai luoghi del sapere ufficiale, parteggia per un’emancipazione femminile che simboleggia la volontà di accogliere l’amore come forza rivoluzionaria in grado di raggiungere l’irraggiungibile. “Come se la libertà non fosse altro che quella possibilità, l’essere possibile che non può realizzarsi, privo dell’amore che genera.”
Filosofare per conoscere se stessi, per “desnacer” e raccogliere ciò che abbiamo realizzato.
Rinascere nella memoria e con la memoria, per ri-entrare nella vita con dinamiche diverse, in un tempo diverso che è insieme passato, presente e futuro.
Il suo è un cammino verso la conoscenza, “quella conoscenza che, ancor più che cercata, si aspetta”.
Tutto ciò avviene tramite la confessione, quella modalità che, come la poesia, permette di custodire il mistero pur nella condivisione.
Zambrano ha bisogno della parola per comunicare, per conoscere l’oscuro, l’ignoto che si cela in ognuno in quanto parte integrante, seppur latente, dell’universo.
La sua poesia filosofica si disvela con umiltà in queste pagine: con pathos e grande emotività la riflessione ci conduce nella sua vita, in un racconto che mai si allontana dal soggetto, anelando l’universale, congiungendo l’umano al divino.
SENTIMENTI PER UN’AUTOBIOGRAFIA. NASCITA, AMORE, PIETA’
di Maria Zambrano, Mimesis Edizioni, MilanoUdine 2012.