The Cabin in the Woods (2011)
Durata 105′
Regista Drew Goddard
Sceneggiatura Joss Whedon e Drew Goddard,
Montaggio Lisa Lassek
Effetti Speciali Joel Whist
Musiche David Julyan
Produttore Joss Whedon
Interpreti Kristen Connolly (Dana Polk), Chris Hemsworth (Curt Vaughan), Anna Hutchinson (Jules Louden), Fran Kranz (Marty Mikalski), Jesse Williams (Holden McCrea), Richard Jenkins (Steve Hadley), Bradley Whitford (Richard Sitterson), Brian White (Alex Truman), Amy Acker (Wendy Lin), Tim De Zarn (Mordecai).
Opera prima di Drew Goddard – già produttore e sceneggiatore di Cloverfield e delle serie tv Alias e Lost -, scritto a quattro mani con Joss Whedon – padre di Buffy l’ammazzavampiri e Angel, regista di The Avengers – che ne è anche produttore, Quella casa nel bosco è un’allucinante horror che rivolta completamente un genere e che, dichiara il regista: “Metterà la parola fine a tutti gli altri horror sulle case stregate.
Che bello poter andare al cinema e avere la fortuna di vedere un film in grado di tradire tutte le aspettative di partenza che uno spettatore può avere. Infatti, la struttura di un film horror è piuttosto scontata e per quanto si possa modificarla essa risulta spesso prevedibile. Per quanto si sia tentato di rivoluzionare il genere a livello formale, oppure a livello di contenuti – come per Craven nella saga di Scream – oppure, ancora, nella commistione di toni tra horror e comico come per Raimi, il risultato finale è sempre quello di un prodotto classico. Rischiare di amplificare questi potenziali cambiamenti ha portato a realizzazioni di film o troppo ermetici o troppo comici, più somiglianti ai vari Scary Movie, piuttosto che a veri e propri film horror.
Almeno, fino a Quella Casa nel Bosco, che riesce sorprendentemente a recuperare queste piccole rivoluzioni, ad ingigantirle, mediando sempre il tono tra horror e comico, e, perfino, riuscendo ad intaccare la struttura dell’horror classico in maniera veramente radicale.
La trama inizia nel modo più ovvio: uno sportivo, una bella ragazza bionda un po’ scema, una secchiona appena lasciata dal fidanzato, un ragazzo appena arrivato in città e un fattone, decidono di trascorrere una spensierata vacanza in una casa in mezzo al bosco. Ovviamente non saranno soli….
Le premesse tipiche del film horror ci sono tutte: un gruppo di amici stereotipizzati che si recano in un luogo improbabile, il solito proprietario della pompa di benzina che rilascia dichiarazioni apocalittiche, una casa sperduta nel nulla in mezzo ad un bosco, una cantina che nasconde oggetti capaci di rievocare qualsiasi mostruosa presenza e il mostro di turno. Oltre a questi però, c’è un nuovo, soprannaturale elemento: la personificazione filmica del pubblico, presente dall’inizio e sempre più invasivo lungo tutta la durata del film. E questa nuova ed inquietante presenza è veramente il punto forte di Quella Casa nel Bosco, una presenza che giustifica la banalità iniziale della trama, gli concede la libertà di assumere tratti comici anche nel bel mezzo di un massacro, gli offre la possibilità di essere un prodotto, perfino ultra-citazionista e quindi meta-cinematografico e gli permette di essere politically incorrect, lanciando, al tempo stesso, una sottile critica sociale.
Quella Casa nel Bosco è un film che regala un colpo di scena dietro l’altro, una conclusione imprevedibile e allucinante e un cameo finale che, per un film che fa della citazione uno dei suoi biglietti da visita, era assolutamente d’obbligo.
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