L’appuntamento di giovedì 23 maggio di In a Sentimentale Mood alla Casa del Jazz è il primo di due serate volte a raccontare il connubio spesso molto affiatato tra jazz e letteratura in quel secolo ricco di avvenimenti e incontri tra i due come lo è stato il 900.
Quintetto Jazztales
Filippo La Porta – voce narrante e percussioni
Marcello Rosa – trombone e storytelling
Paolo Tombolesi – pianoforte
Stefano Cantarano – contrabbasso
Ettore Fioravanti – batteria
Dove: Casa Del Jazz, Roma
Quando: 23 Maggio 2013
Info: sito Casa del Jazz
Ascolta:
In modo gioviale e vitale la felicità e la forza che il jazz ha sempre saputo esprimere nella vita viene esposto in 10 brani attraverso un percorso letterario-musicale dai 5 membri del Quintetto Jazztales.
All’attacco del primo pezzo introduttivo denominato A Sentimental Mood si entra subito in questa dimensione che definirei folle e divertita allo stesso tempo in un continuo saliscendi che riaccende subito la “joie de vivre” sopita dentro ognuno degli ascoltatori, portando a frequenti apprezzamenti da parte del pubblico.
Il successivo brano in scaletta Yes Indeed di Sy Oliver ricalca un po’ le atmosfere gospel; con il terzo pezzo si passa ad Azure di Duke Ellington e viene precisato da Filippo La Porta come secondo Ellington, senza il piacere di fare musica, non c’è sperimentazione che tenga.
Nella quarta e quinta composizione, che vanno a chiudere la prima parte della serata, si suonano due brani di Marcello Rosa, chiamati Tanga e Il Blues di Celia, e nel frattempo si discute del come la letteratura jazz abbia sempre assunto su di sé un elemento di rischio e avventura, frammenti inscindibili dal suo essere vera ed autentica.
Dal sesto brano in poi si entra nel secondo tempo di questa serata e il futurismo diviene esempio dell’incontro tra jazz ed arte, i quali da sempre sono legati tramite un’affinità romantica ma non stucchevole, imperfetta ma complementare ad ognuna delle parti, senza però che tra i due sia mai avvenuto un vero e proprio incontro.
Successivamente vi è un grande esempio di umiltà ed imprevedibilità del jazz e dei suoi musicisti, con Marcello Rosa che fa ripetere un pezzo perché dice che “non gli è piaciuto come è venuto”, in modo così naturale e impassibile che gli applausi si sprecano e i sorrisi sono più sinceri che mai.
Nel mentre la serata va chiudersi e i 3 pezzi finali si rivelano un trittico che non fa che amplificare il clima festoso e divertito di questa magnifico sipario musical-letterario, lasciando ogni ascoltatore in quel Sentimental Mood che andrà poi a completarsi nella serata di venerdì 24 maggio dove il tema portante vede la malinconia regina incontrastata.