di Martina Tiberti
regia Raffaele Balzano
con Pietro Pace, Raffaele Balzano, Vania Lai, Giuseppe Mortelliti
4 febbraio 2017, Teatro Trastevere, Roma
TAPE#51 – Kerouac in scena è un lavoro di scrittura operato da Martina Tiberti che vede coinvolte sulla scena alcune fra le figure fondanti della cosiddetta Beat Generation americana: il famoso scrittore Jack Kerouac ed il suo amico Neal Cassidy.
La scena si sviluppa in una piccola stanza ammobiliata con un letto, un pianoforte ed uno scrittoio. L’atmosfera nebbiosa per le continue sigarette, stantia per la chiusura delle finestre e la musica jazz che ronza dal giradischi sono lo scenario in cui si muovono queste due figure, che fanno parte di un vero e proprio esperimento letterale. Qualsiasi argomentazione libera venga affrontata dai due si sviluppa fino alla noia: tutte le elucubrazioni sono utili e tutte sono superflue; quasi tutte vengono registrate e poi trascritte. In più di un’occasione il riascoltarsi nella registrazione porta ad uno stupore di fronte a quello che si è detto ed alla costante necessità di ritrattare. All’interno di questo caos prendono vita figure che ispirano Cassidy e Kerouac, persone che, per imprese bizzarre e non del tutto chiare, meritano attenzione diventando poi il tema principale dell’indagine poetica di Kerouac stesso; attraverso la propria ispirazione creativa egli regala la voce a figure marginali, imprimendole indelebilmente con l’inchiostro su carta.
Un plauso per la ricerca drammaturgica va a Martina Tiberti, che approfonditamente ha selezionato i materiali da trasformare in testo, portando in scena la verità di quel periodo e – forse – della relazione amicale e artistica di Kerouac e Cassidy. Probabilmente la natura carica e pregna delle parole del testo avrebbe richiesto una struttura registica più salda e una ricerca attoriale più approfondita e caratterizzante; la messa in scena è infatti risultata in alcuni momenti lenta ed approssimativa.