concept e allestimento Forced Entertainment
interpreti Robin Arthur, Jerry Killick, Richard Lowdon, Claire Marshall, Cathy Naden, Terry O’Connor
regia Tim Etchells
testi Robin Arthur, Tim Etchells, Jerry Killick, Richard Lowdon, Claire Marshall, Cathy Naden, Terry O’Connor
design Richard Lowdon
suono e disegno luci Jim Harrison
produzione Forced Entertainment
coproduzione Berliner Festspiele – Foreign Affairs Festival, Berlin, Theaterfestival – BaselMa
Macbeth
8 ottobre 2016, Opificio Romaeuropa, Roma
Possono un tavolo di legno, qualche oggetto inanimato e un corpo/voce narrante che ricorda un cantastorie introdurre gli spettatori al magico mondo shakesperiano? Utilizzando questi pochi strumenti per evocare l’universalità dei contenuti del Bardo, Forced Entertainment, compagnia teatrale di Sheffield dedita alle sperimentazioni, si presenta al Romaeuropa Festival con l’ambizioso progetto di portare la completa – e complessa – opera shakesperiana in 36 ore di programmazione.
Quattro scaffalature di ferro, che ricordano quelle degli scantinati, sono poste ai lati dello spazio scenico: in esse “riposano” gli oggetti che diventeranno i protagonisti delle storie. Ogni scaffale è suddiviso e marcato con dello scotch di carta sul quale, con un pennarello nero, è scritto il titolo dello spettacolo. Al centro della scena un tavolo di legno con una sedia ed un cartoncino con scritto Macbeth.
Il pubblico viene accolto all’interno dell’Opificio Romaeuropa mentre Richard Lowdon predispone accanto al tavolo gli oggetti tolti con cura dallo scaffale. L’attore sembra un bambino: entrato in una cantina polverosa, gioca con quello che trova, animando i prodotti per il legno, i vasetti di colla, i cacciaviti e le spugnette come personaggi della storia che creerà. Lowdon si aiuta così per raccontare la mistica e oscura vicenda del Macbeth. Con una narrazione di poco meno di un’ora egli guida il suo pubblico attraverso gesti semplici, pause cariche di significato e pathos, con un testo adattato in prosa che incanta tramite il suono della lingua inglese. Non manca qualche accenno di risata, dovuto all’atmosfera leggermente surreale che produce uno spostamento di oggetti inanimati. Il pubblico accetta il gioco e resta rapito nel vedere le tre streghe trasformate in tre gomitoli di spago, Macbeth in una colla per il legno o la nera Lady Macbeth in un vasetto di vetro vuoto, macchiato.
La vicinanza tra pubblico e attore crea una forte complicità; questo teatrino di marionette inconsuete, seppur non segua in maniera ortodossa il testo poetico shakespeariano, dona valore all’universalità dei temi e affascina, tramite la bravura e la semplicità e l’originalità.
Forced Entertainment colpisce nel segno riuscendo nell’obiettivo completamente.
In scena fino a domenica 16 ottobre, all’Opificio Romaeuropa.