REINTERPRETAZIONE DEL NOIR IN NIGHT OF THE LIVING DEAD

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La seconda giornata del Black Metropolitan Noir Festival, avviene il 28 gennaio e si apre con la presentazione del libro L’alba degli zombie. A seguire il film remix di Night of the Living Dead, a cui è dedicato il libro presentato. Questi due eventi, collegati l’uno all’altro ed inoltre entrambi incentrati sulla cinematografia di George A. Romero, trattano la tematica complessiva dell’intero Festival e cioè gli sviluppi del genere Noir in letteratura, nelle arti e nel cinema. L’evento è ospitato nel Garage Zero, un locale da tempo in disuso e in stato di degrado, usato come rifugio per migranti, deposito di refurtive o discarica, e in seguito rivalutato e riadattato a galleria d’arte contemporanea. Il luogo stesso, situato in un vicolo stretto attorno al parcheggio di Largo Spartaco, contribuisce a dare all’evento il suo senso specifico e cioè quello di esperienza dell’inquietante, del Noir inteso come rappresentazione dei lati oscuri, sconosciuti e cupi della società, del mondo metropolitano e, in generale, dell’uomo. Questa reinterpretazione del Noir si specifica, nella seconda giornata del Festival, come analisi del diverso modo di concepire e rappresentare la figura dello zombie.

La presentazione del libro L’alba degli zombie spiega la novità che introduce in questo senso il film di Romero Night of the Living Dead, anche in rapporto ad altri film dello stesso genere. Lo zombie non è più inteso e descritto come una creatura proveniente dal mondo dei morti, completamente “altra” rispetto all’uomo. Gli zombie erano intesi, precedentemente, come creature sostanzialmente non-viventi, prive di vita, di sentimenti, di affezioni umane, che vivono quasi esclusivamente in uno stato vegetativo, e che, allo stesso tempo, hanno bisogno di nutrirsi continuamente di vita umana per sopravvivere, rendendo gli stessi umani a loro volta degli zombie. Una sorta quindi di morti-viventi, i quali sopravvivono cancellando la vita “umana”. Essi rappresentano una minaccia del venir meno dell’umanità della vita, non della vita in generale. In Night of the Living Dead lo zombie, invece, incarna tutto ciò che di spaventevole, di misterioso, di inquietante c’è nell’uomo; ciò che sta nel mezzo tra il bene ed il male, in una zona grigia, una sorta di terza dimensione dell’esistenza umana, da cui l’uomo cerca di proteggersi e che porta alla luce i suoi aspetti più nascosti e più terrificanti, allo stesso tempo perennemente presenti e minacciosi.

Il remix del film e della colonna sonora, realizzati rispettivamente da Margine Operativo, un gruppo artistico romano multidisciplinare, e da Andrea Lai, allargano l’esperienza della visione del film, introducendo elementi originali, come la rielaborazione grafica e strutturale delle immagini, presentate in bianco e nero e senza il sonoro. La moltiplicazione delle immagini, il rallentamento dei movimenti, delle espressioni del viso, l’interruzione momentanea delle stesse o la loro ripresentazione insistente; il tutto accompagnato da una musica dura, stridente e intensa. Questo remix tecnico-formale sottolinea e approfondisce i diversi momenti del film e la loro atmosfera differente e sempre più angosciante, straniante per uno spettatore comune. Esso sembra quindi esprimere, nelle immagini e nella musica, ciò che nella presentazione del libro è definito come l’alba degli zombie, cioè la rinascita, il ritorno della figura dello zombie nella vita dell’uomo, nell’esistenza umana, di cui lo zombie incarna e riflette una dimensione specifica, oscura e inquietante.

BLACK NOIR METROPOLITAN FESTIVAL
28 gennaio,
Margine Operativo e Andrea Lai, remix del film Night of the living dead.
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