L’Himalaya ospita il tetto del Mondo. Se solo lo si immagina ci si riempie gli occhi di un celeste impressionante, di un cielo così vicino, di una terra così lontana, di un’aria così pura da non poter essere respirata.
La mostra fotografica e multimediale, che il Comitato Ev/k2/CNR ha realizzato insieme al Festival della Letteratura di Viaggio e a Interactivecom, punta a far percepire alcuni aspetti sconosciuti del mondo himalayano. Tale associazione propone e realizza progetti di ricerca scientifica e tecnologica in alta quota, attraverso i cosiddetti SHARE (Stazioni ad Alta Quota perla Ricerca sull’Ambiente).
La mostra viene introdotta da un intervento del Dottor Bozzato, geografo e segretario generale della Società Geografica Italiana, il quale sottolinea come ora si affrontino i viaggi facendo molta attenzione all’aspetto climatico e ambientale del luogo che si visita. La mostra punta proprio a questo aspetto. Bisogna comprendere e confrontarsi con la comunità con la quale si andrà ad interagire. La popolazione che il progetto Ev/K2/CNR ha preso in esame è quella degli Sherpa, etnia di ceppo mongolo, emigrata sulle pendici dell’Everest. In un luogo dove l’inquinamento è inesistente, questa popolazione si ammala e muore di BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva), questo perché esiste un forte inquinamento interno, cosiddetto indoor, un inquinamento casalingo, dovuto ai focolai sempre accesi e privi di canne fumarie.
La mostra fotografica è molto sintetica, appunto per far percepire di getto questo luogo meraviglioso. Le immagini sono molto significative e spiazzanti, mentre la parte multimediale illustra la realizzazione del progetto del Comitato, che interviene sia a livello medico/sanitario che educativo. Si coglie davvero il Mondo degli Sherpa a 360°. In un luogo dove il turismo è in crescita continua avere una percezione completa della sua popolazione, delle sue tradizioni, può soltanto apportare un miglioramento; ovviamente se la popolazione ospitante sceglie di collaborare, ma anche a questo si sta lavorando.
Breathing Himalaya fa venire voglia di partire verso l’Everest, ma soprattutto fa davvero rendere conto di come sia importante respirare bene, anche quando si pensa di essere capaci di farlo.