di Riccardo Cavallo con Claudia Balboni, Nicola D’Eramo, Martino Duane, Cristina Noci, Elisa Pavolini, Daniela Tosco collaborazione artistica Oreste Baldini costumi Claudia Balboni aiuto regia Mario Schittzer scenotecnica Alessandro Bocchino luci e fonica Daniele Patriarca foto e grafica Manuela Giusto dal 10 al 22 Marzo Teatro Stanze Segrete, Roma
Mrs Virginia Woolf e… Mrs Dalloway è uno spettacolo di Riccardo Cavallo portato in scena con grande successo la prima volta nel 2012. Entrando nella piccola sala ci si rende conto immediatamente della particolarità: le poche sedie per gli spettatori sono a ridosso dello spazio in cui si muovono gli attori, tanto da costringere chi è seduto in prima fila a scansarsi per non urtarli.
La governante di casa Woolf è già seduta in scena e sbuccia patate quando arriva una giovane domestica. Le due donne bevono tè e parlano delle loro vite, delle loro gioie e ancor di più dei loro dolori, soprattutto quelli sentimentali. L’atmosfera intima viene interrotta bruscamente dalla malinconica voce fuori campo di Virginia Woolf, Ilaria Stagni, quasi infastidita dalle chiacchiere delle donne.
Poco dopo, la giovane domestica trova un manoscritto della Woolf ancora inedito, Mrs Dalloway, che inizia a leggere, dando vita ai personaggi del romanzo i quali ad uno ad uno entrano in scena e raccontano la propria storia. La penombra, presente per l’intera durata dello spettacolo, viene interrotta illuminando di volta in volta il personaggio narrante e lasciando immobili e al buio gli altri. Il risultato ottenuto è quello di consentire ad ogni personaggio di narrare se stesso accentrando l’attenzione del pubblico. Ciascuno si anima e subito dopo perde vita tornando nell’ombra, si siede restando immobile ad ascoltare il turno di un altro attore.
Questa interessante costruzione dello spettacolo riesce a mettere in scena, in novanta minuti, tutte le vicende del romanzo Mrs Dalloway con un ottimo escamotage, che, partendo dalle singole vicende di ogni personaggio, consegna allo spettatore un quadro d’insieme esaustivo senza stravolgere il romanzo di Virginia Woolf, lasciandone intatto tutto il suo percorso psicologico che porta la protagonista ad accettare infine la propria vita con un’enorme mestizia di fondo.