Ricci/forte | PPP Ultimo inventario prima di liquidazione

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Foto di Plero Tauro

Foto di Plero Tauro

 
di ricci/forte
drammaturgia ricci/forte
con
regia Stefano Ricci
scene Francesco Ghisu
movimenti Francesco Manetti
costumi Gianluca Falaschi
ambiente sonoro Andrea Cera
assistente alla regia Ramona Genna
direzione tecnica Alfredo Sebastiano
produzione CSS Teatri stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi

14 giugno 2016, Teatro Argentina, Roma 


Lo spettacolo si apre con il protagonista che, in un deserto candido di ruote bianche, porta un fardello pesantissimo. La trama non si sviluppa orizzontalmente: questo è un inventario di memorie.  La storia si muove nei pensieri e nelle riflessioni del lascito pasoliniano.
Immerse nel candore, una discarica immacolata riempita da copertoni bianchi, cinque donne sono un mondo di apparizioni a cui si contrappone l’isolamento di un “io” rappresentato da Giuseppe Sartori.
Si naviga nell’etica e nell’arte, gli imput visivi sono forti e ad impatto.
Le cinque attrici Capucine Ferry, Emile Flamant, Anna Gualdo, Liliana Laera, Catarina Vieira, definiscono vari mondi e personaggi a volte esterni, a volte interni alla mente del protagonista, sono lo sfondo del disegno e la matita che disegna, un corpo metamorfico che definisce la società dal punto di vista dell’isolato.

L’opera risulta di difficile comprensione ma non per questo non fruibile. Nello spettacolo ci sono coreografie e momenti di interpretazione fisica che impattano fortemente sullo spettatore, che rimane muto osservatore di una dinamica in sviluppo ricca di allegorie e significati.
I significati e i temi espressi dal duo ricci/forte non sono comprensibili ma palpabili: si ha la possibilità di sfiorarli, ma non di definirli. Si percepiscono ma non si comprendono appieno. Il pubblico è una barca nella tempesta, il mare sono le idee, l’arte, l’etica, la scrittura, la società.

PPP Ultimo inventario prima di liquidazione è uno spettacolo di alto livello che rimane nella memoria di chi lo vede; ricci/forte può non piacere ma è difficile da scordare.

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Autore

Mattia Giovanni Grazioli

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