Il Punk non morirà! Potrebbe essere questo lo slogan per DonT Stop di Richard Řeřicha, presentato al Riff nella sezione Feature Film Competition. Un gruppo di ragazzi guida la rivoluzione ideologica nella Cecoslovacchia degli anni ottanta, guidati dalla ribellione alle regole e dalla loro musica soprattutto.
DonT Stop, di Richard Řeřicha, Repubblica Ceca/Slovacchia 2012, 98’
Sceneggiatura: Richard Řeřicha
Fotografia: Martin Žiaran
Scenografia: Jan Vlcek
Montaggio: Petr Mrkous
Musica: Michal Pajdiak, Roman Helcl, Richard Řeřicha
Suono: Matej Matuška, Michael Cech
Produttore: Ondrej Zima
Produttore esecutivo: Evolution films
Produzione: Dumbworld Productions
Distribuzione: Bontonfilm
Vendite estere: FE Agency, Marta Lamperová
Cast: Patrik Dérgel, Lukáš Reichl, Jirí Kocman, Jakub Zednícek, Oliver Cox, Viola Cerdodrinská, Kristina Svarinská
Le novità spaventano sempre, ma incuriosiscono anche.
La società e le persone che vi si classificano al suo interno tendono a soffocare tali novità, a lasciarle sconosciute, perché si sentono sicure del loro stato di tranquillità apparente, del loro sonno profondo.
Immaginate l’effetto che abbia potuto fare un ragazzo con la cresta a Praga nel 1983.
Solo i giovani restano affascinati dalle novità e le perseguono anche.
I Clash ed il loro album London Calling e soprattutto il genere musicale, e la cultura, punk, irrompono nella società degli anni settanta e ottanta creando instabilità.
Un gruppo di ragazzi nella Cecoslovacchia controllata da un regime comunista molto autoritario, vuole seguire le loro orme, vuole ribellarsi, vuole rivoluzionare le regole imposte dal partito, vuole gridare in faccia a tutti il loro disagio, la loro incertezza per la vita che verrà, il loro No Future. Era una generazione pilota, come quelle che si vedono oggigiorno.
È il racconto di un ricordo, di anni indimenticabili, gonfi di azioni che si rimpiangeranno per una vita intera se non si fanno al momento giusto.
C’è il contrabbando di LP in vinile provenienti dall’Europa occidentale, ci sono serate di pogo e musica a tutto volume, ci sono droghe, donne, garage usati come case e come sala prove, ci sono sogni, follie, alcol e concerti.
Poi ci sono i comportamenti estremi, che fanno male: c’è chi va troppo avanti, chi si sente di tornare indietro, chi non vuole perdere stabilità, perché la paura gestisce tutto e nessuno è in grado di sopportarla a lungo.
C’è un’audiocassetta ascoltata in auto per caso, dalla quale parte DonT Stop – pezzo trainante della band di Micky e David – mentre fuori piove… E poi per fortuna torna il sole.
Niente dura per sempre, neanche i Clash, ma comunque Punk’s not Dead!
Richard Řeřicha scrive e dirige un bel film.