GREGORIO BOTTA: RIFUGI

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Trovare è il primo atto ed il secondo perdere”.
Una fiamma ardente, segnata da queste parole scolpite e scavate dall’acqua.
Un lastra di cera illuminata al centro della sala ammantata dal buio.
Da questo fuoco si dipana lo sguardo che esplora delle sculture in metallo in cui i singoli elementi agiscono sulle pareti e nello spazio per mezzo di mosse e flebili proiezioni disposte tutte intorno. Case.
Queste sculture, chiamate Lari, accolgono i segni dell’uomo, sono i custodi di antiche memorie.

Gregorio Botta esplora l’acqua, il fuoco, la malleabilità della cera, la trasparenza del vetro, la rigidità del ferro. E soprattutto il profondo nesso tra la vitalità primigenia dell’acqua e l’intensità della parola.
Un’installazione che compone un unico ambiente, che avvolge lo spettatore attivando nuove visioni e prospettive.
Familiarità nel calore della fioca luce che scrive immagini già conosciute; un nuovo viaggio, attraverso deboli ricordi stampati in un buio vergine, da scoprire.

Le case sono palafitte, sorrette da lunghi e sottili piedi, piccole grotte dal cui interno si accende una luce, un leggero fuoco che proietta sul muro acqua, piccole istantanee di vecchi video, ricordi di un passato intatto e vivo.
Una casa è priva della sua parete, buttata giù dal peso dell’acqua che dentro di essa sembra galleggiare nell’aria, sospesa tra un mare che tenta di sommergere il cielo.
La penombra della sala accentua il tentativo di ricercare l’essenza, un’unità narrativa e temporale. Accompagnate dal deciso e dolce fruscio dell’acqua che sgorga dalla cera viva, ombre evanescenti s’incollano con fragile solidità alle pareti dando forma al pensiero, a idee, ombre del “Mito della caverna”, proiettate dal fuoco.

E’ attraverso la dislocazione che si conosce la realtà, attraverso l’assenza che si rivela la presenza, attraverso il silenzio che viene scelta la parola.

Un’ esperienza. I sensi accarezzano le idee, sublimati dalle parole frutto delle esperienze emotive.

GREGORIO BOTTA: RIFUGI
Mostra presentata da Guglielmo Gigliotti,

Macro, Project Room 2 – Via Nizza, 138, dal 21 giugno al 2 settembre 2012.

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