Direttori artistici, coreografi e danzatori Akram Khan e Israel Galván Musiche David Azurza, Bobote, Christine Leboutte, B C Manjunath 24-26 settembre, h 21 Auditorium Conciliazione Romaeuropa Festival Akram Khan Company
Inaugura la 29° edizione del Romaeuropa Festival 2014 a suon di percussioni simili a fuochi d’artificio, lo spettacolo Torobaka, firmato da due pilastri della danza Akram Khan e Israel Galván, , per la prima volta insieme.
“Torobaka” è una parola coniata dai due artisti, composta da “toro” e “vacca”, animali sacri e simbolici, il primo per la cultura spagnola e il secondo per quella del Bangladesh, tratta da una poesia dadaista di Tristan Tzara che è stato lo spunto del loro lavoro.
I due coreografi-danzatori portano avanti le loro radici e le loro tradizioni commisurandole con la danza contemporanea e con il flamenco, condividendo la stessa scena. È così che il flamenco di Israel Galván e la kathak di Akram Khan ripercorrono lo spazio geografico e temporale insieme alle musiche e ai canti originari della Sicilia, Sardegna, Corsica, Spagna e delle percussioni di Bobote, delle tablas di B. C. Manjunath, e delle voci di David Azurza e Christine Leboutte.
Il palcoscenico dell’auditorium Conciliazione, interamente nero, custodisce al suo centro un palco rosso rotondo, con il pavimento microfonato. I vestiti sobri e le casacche scure sono l’emblema del fatto che non c’è bisogno di sfarzi che distraggono dalla Danza come rito e movimento; ogni gesto, anche il più piccolo, è carico, potente e sprigiona energia pura, tanto da far venire i brividi pure all’ultima fila dell’auditorium. La nettezza, pienezza e pulizia del movimento, che contraddistinguono la qualità di Akram Khan, si respira anche nelle pause: quando si dice che un testo è composto da quello che c’è scritto e da quello che non c’è scritto.
Sia durante i soli che nei duetti con i sonagli alle caviglie e con le scarpe da flamenco, è un’ode alla musica che esprime gioia allo stato puro attraverso la libertà del movimento del corpo.
Atmosfera soffice, evocativa, istanti di ilarità, scambio vero e maturo tra tutti gli artisti in scena, eccellenza e solennità perpetua, sono gli ingredienti per questa vera poesia.
Riscoprire insieme il concetto così semplice che musica, percussioni e canto sono indissolubili dal movimento del corpo, è un’epifania, e il pubblico è in visibilio: Torobaka è musica per le orecchie e gioia per occhi e spirito.