ideazione, regia e coreografia di Francesca Pennini
drammaturgia e operatore shiatsu Angelo Pedroni
con Simone Arganini, Andrea Brunetto, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
coproduzione CollettivO CineticO, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Festival Città delle 100 Scale
21 Ottobre 2017. Teatro Vascello, Roma.
Fondato nel 2007 dalla coreografa e danzatrice Francesca Pennini in collaborazione con Angelo Pedroni – drammaturgo e danzatore – , CollettivO CineticO festeggia il suo decimo anno di attività con lo spettacolo Benvenuto umano, con cui partecipa al Romaeuropa Festival, presso il Teatro Vascello.
Il sipario è chiuso all’ingresso del pubblico in sala, ma una voce filtrata da un microfono dà prontamente il suo “benvenuto”. Il pubblico è invitato a chiudere gli occhi e viene guidato lungo un percorso sensoriale prettamente uditivo e visivo, consistente in un lento e graduale abbandono al buio.
L’abbandono, di fatti, è uno dei temi portanti dell’intera performance.
Alla riapertura degli occhi, dinanzi al sipario, c’è una figura femminile bendata – Francesca Pennini -, che dichiara di essere “pronta” ad abbandonarsi al ragazzo – Simone Arganini – che la condurrà davanti ad una videocamera posta alla destra del palco, atta a riprenderla in ogni suo movimento e ritrasmetterlo negli schermi dei dispositivi elettronici che coprono gli occhi dei restanti quattro performer – Andrea Brunetto, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Stefano Sardi – che occupano invece il centro della scena. Inizia una vera e propria coreografia cieca, che si interrompe ogni qualvolta la corifea bendata si allontana troppo dal campo della videocamera. L’azione coreografica pone il corpo umano in una perenne dimensione allegorica, le cui regole sono tuttavia ben definite e plasmano in tempo reale l’azione scenica.
Attraversando antiche e disparate discipline, quali la medicina tradizionale cinese, l’astrologia, l’anatomia, il paganesimo o l’arte circense, si delinea un rituale atavico e contemporaneo al tempo stesso che ripristina culture lontane e le proietta nel quotidiano.
Gli ingranaggi di questa complessa macchina scenica sono gli stessi performer, che, oltre ad interpretare ed eseguire evoluzioni acrobatiche e circensi, si occupano pure di creare delle sonorizzazioni live attraverso un ripetitore di suoni, in grado di generare dalle più assordanti alle più delicate melodie. Davvero eccezionale il brano finale, cantato ed armonizzato elettronicamente da Stefano Sardi mentre i compagni di scena stanno preparando la composizione finale.
Le immagini dal forte impatto e la meravigliosa fisicità degli interpreti sono indiscutibili punti di forza di Benvenuto umano. Bisogna tuttavia fare attenzione alla moltitudine di materiali presi in esame e, forse, sacrificare qualche orpello scenico in virtù di un approfondimento di contenuto.
Sicuramente da vedere.