Compagnia Sharon Fridman, Caìda libre + ¿Hasta Dónde? coreografia Sharon Fridman in collaborazione con i danzatori danzatori Caìda libre Pau Cólera, Johnatan Foussadier, Maite Larrañeta, Lucía Montes, Alejandro Moya, Melania Olcina, Léonore ZurflühRoberta Agrestini, Fabio Caputo, Matteo Gentiluomo, Daria Giomma, Alberto Gnola, Marta Greco, Giuseppe La Regina, Chiara Monteverde, Mariacristina Paolini, Ana Ibanez Perello, Luca Nicolaj, Nunzia Piccicallo, Giulia Pizzuto, Alessandro Pustizzi, Maria Rinaldi, Giulio Santolini, Antonio Savoia, Giorgio Strano, Clementina Verrocchio, Beatrice Zancanaro, Alice Zucconi danzatori ¿Hasta Dónde? Arthur Bernard-Bazin, Sharon Fridman musiche originali Luis Miguel Cobo luci Paloma Parra e Sergio García 4 novembre 2014, h 21:00 Teatro Vascello Romaeuropa Festival
E’ pienone al teatro Vascello che ospita il Romaeuropa Festival DNA 2014 con la compagnia di Sharon Fridman, in scena con due lavori diversi: Caìda libre e ¿Hasta Dónde?.
Caìda libre
Buio. Suono di passi di una sola persona che in un lento crescendo diviene una corsa, poi una corsa di due persone, tre, quattro, cinque, fino a diventare una mandria impazzita, all’improvviso illuminata dalle luci del palcoscenico. Quando l’occhio si è abituato alla massa, al concetto di gruppo, alla vorticosa energia intrinseca alla collettività, ecco che l’abile coreografo mette in risalto la singolarità di ogni individuo: è così che piano piano, uno per volta, i danzatori si fermano e cadono a terra, trasformandosi in sabbie mobili dalle quali emergono soltanto sei danzatori.
L’esplosività del pezzo poggia sul contact dei danzatori che è giocato sulla forza centrifuga e centripeta, sul peso dei corpi, e su un fall and recovery frenetico, che sprigiona fiumi di energia e colpi di scena.
Sorprendente l’assenza di stasi, è tutto in continuo movimento, cambiamento, evoluzione, come i paesaggi in natura sullo scorrere del tempo.
I vestiti sono semplici e bellissimi per ogni corpo, sulla tonalità del grigio, avana e sabbia: una sobrietà che si sposa con i violini e la musica solenne, da colonna sonora di film fantasy, evocativa ed accentuata dal ritmo incalzante di tamburi, dai fuochi d’artificio e da un’ambientazione stile laguna realizzata col fumo di scena.
Caìda libre è un interessante, ipnotizzante ed instancabile lavoro corale che il coreografo israeliano, ormai in pianta stabile a Madrid, indaga con ben 27 danzatori sulla scena.
Notevole e di grande impatto visivo il movimento e l’energia generati dal centro del gruppo che si propaga fino all’esterno, fino all’ultimo danzatore, come il riverbero dei cerchi d’acqua, all’infinito, tale da far sentire tutti un individuo facente parte di qualcosa di più grande.
¿Hasta Dónde? è un duo dei maestosi danzatori Arthur Bernard-Bazin e Sharon Fridman. Dai lunghi capelli sciolti biondi e lisci il primo e dalla mora criniera riccia il secondo, si esibiscono sotto delle intime luci, in una lunga sequenza di contact tra prese, salti e cadute, che non stancano mai.
Il lavoro è onesto e nitido e viene accolto con grande clamore del pubblico, per la gran parte composto da giovani.