Progetto di Francesca Foscarini
Creato ed interpretato da Francesca Foscarini, Andrea Costanzo Martini
Cura della tecnica Luca Serafini
Musiche originali Andrea Cera
Accompagnamento alla ricerca Chiara Bortoli
4 Novembre. MACRO Testaccio – La Pelanda, Roma.
Dal 21 Ottobre al 4 Novembre lo spazio La Pelanda del MACRO Testaccio ha ospitato Dancing days, una rassegna all’interno del Romaeuropa Festival dedicata al movimento, che indaga le tendenze europee nell’ambito coreografico. Ad aprire l’ultima serata della rassegna è stato Vocazione all’asimmetria di e con Francesca Foscarini, che ha diviso per 40 minuti il centro dello spazio con Andrea Costanzo Martini.
Di fatti, la performance non è strutturata per essere visibile da sopra un palco, bensì si pone allo stesso livello dello spettatore, disposto su due file contrapposte. La danza perde dunque una dimensione frontale per lasciare spazio al pubblico, terzo elemento interpretativo.
Sin da subito vengono date infatti delle semplici indicazioni per godere ed entrare nel mood dello spettacolo: alla parola “dark” bisogna sempre chiudere gli occhi e non riaprirli finché le orecchie non avranno udito la parola “light”. Ed è da un dark che tutto prende vita.
Questo gioco scenico è anche un ottimo espediente per i due danzattori per cambiare posizioni nello spazio o per attivare il ripetitore di suoni con cui hanno la possibilità di creare suggestive sonorizzazioni live.
Le scelte musicali sono sicuramente il punto di forza di Vocazione all’asimmetria.
Lo strofinio del microfono sui pantaloni, un urlo lancinante, una vocale ripetuta a intermittenza: ogni cosa può diventare musica ed essere rappresentata dal corpo, con il corpo e per il corpo – dell’Altro -.
Per la Foscarini la danza è semplicemente un modo più immediato per entrare in relazione con l’Altro.
“Il mondo esiste solo nell’epifania del volto dell’altro” dice Emmanuel Lèvinas, dal cui concetto di “asimmetria” in relazione ai rapporti umani prende spunto lo spettacolo.
Ne consegue un ricercato vocabolario di movimento, in cui il volto costituisce l’elemento primario, grazie alle mille possibilità che consente l’uso dello sguardo.
Francesca Foscarini e Andrea Costanzo Martini si scoprono, si nascondono e interagiscono tra loro e con il pubblico attraverso lo sguardo, motore primo di tutto il corpo, che, nella sempre più spiccata libertà e asimmetria di movimento, giungerà ad una catarsi finale.