Nella terza giornata della decima Festa del Cinema di Roma il pubblico e i giornalisti hanno incontrato, presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium, il vincitore del premio Oscar 2014 Paolo Sorrentino. Assediato dai fan per autografi e selfie sul red carpet, il regista italiano si è soffermato su cinque sequenze di cinque film che lo hanno particolarmente colpito durante la sua vita. Dopo l’incontro è stato proiettato il suo corto La fortuna presente nel film Rio I love you, omaggio alla città di Rio de Janeiro. Il corto, con la classica estetica sorrentiniana fatta di cura al dettaglio e perfezione stilistica, evidenzia come la fortuna sia un elemento metafisico da invocare affinché avvenga una svolta esistenziale.
Tornando alle cinque sequenze, nei film proposti da Sorrentino non sono mancate le sorprese:
• La prima sequenza è stata presa dal finale di Tempesta di ghiaccio di Ang Lee, film scelto per la sua compostezza e la sua solidità. Un film è rimasto impresso a Sorrentino per la sceneggiatura e per la sua capacità di «unire il bello al vero».
• La seconda è stata scelta da La notte di Michelangelo Antonioni, film che secondo il regista racconta «in maniera tragica lo stare al mondo». Il grande merito di Antonioni è quello di compiere sempre una messa in scena impeccabile, merito che secondo il regista condivide soltanto con altri due cineasti: Fellini e Bertolucci.
• La terza sequenza è stata tratta da Era mio padre di Sam Mendes, una scena, quella in cui Tom Hanks spara a Paul Newman, dai «dialoghi risolutivi e con un uso della musica e della luce perfetti». Un’opera scelta per la sua capacità di costruire un’epica che sintetizza «cosa è o dovrebbe essere il cinema».
• La penultima sequenza è stata presa da Una Storia Vera di David Lynch. Sorrentino ha scelto quest’opera per la capacità di Lynch di trasformare elementi solitamente sinonimi d’inquietudine e di paura nei suoi film, come il fuoco e la notte – ci troviamo nel momento in cui una giovane confessa ad Alvin Straight di essere scappata da casa e di essere incinta –, in elementi accoglienti e rassicuranti. Un film, per Sorrentino, «sulla forza nascosta e sottovalutata delle cose insensate».
• L’ultima sequenza scelta è la vera sorpresa, provenendo infatti da Mars Attacks! di Tim Burton. In particolare la scena scelta, in cui un impiegato della Casa Bianca entra nella White House per portarsi a letto una donna in realtà alieno, è secondo Sorrentino una delle scene più erotiche della storia del cinema.
Prima di salutare il pubblico, Antonio Monda come ringraziamento fa proiettare una scena brevissima de Il divo in cui la musica esalta la solitudine esistenziale, tema estremamente caro a Sorrentino, di Giulio Andreotti.