“Teatro di suono e visione per 4 violoncelli. Elettronica dal vivo, video, luci e installazioni in tulle”
Quattro cilindri in tulle, posti asimmetricamente al centro del palco, si illuminano a due a due, lasciando intravedere velatamente i violoncellisti al loro interno. Sta per iniziare il suggestivo concerto-installazione, ospitato in prima italiana al teatro Palladium di Roma per Romaeuropa Festival, che fonde la musica della compositrice lituana Justė Janulytė con le immagini del videoartista e regista Luca Scarzella, creando un teatro innovativo e di gran qualità.
Esce timidamente dal tulle il primo sibilo, ecco il secondo, poi il terzo e infine il quarto, tutti in sequenza temporale, finché la sfasatura non converge sincronicamente in un suono continuo che crea una sorta di suspense tra gli spettatori.
Ed ecco, proiettato su quello stesso velo bianco, il lento risvegliarsi della natura prendere vita come per miracolo, rendendo il tutto sempre più ipnotizzante. D’ora in poi gli spettatori vedranno scorrere, una dopo l’altra, immagini non definite, e proprio per questo generanti scosse di sensazioni ancor più indeterminate. Solo una serie di flash nella mente dello spettatore.
Albori di una tempesta in un bosco di notte. Cielo stellato. Galassia. Galassie che si scontrano. Piccolezza dell’essere umano di fronte allo spazio. Tempo. Spazio. Tempo che scorre. Elettricità. Coriandoli di luce. Cilindro radiografico. Violoncellisti murati vivi come in un bunker. Violoncellisti murati vivi come in un bunker, rischiarato dallo scrosciare di piogge funeste. Tornado. Dopo il tornado si avverte impercettibilmente che qualcosa sta per cambiare, come l’avvertimento che separa un avvenimento precedente da uno imminente ed inaspettato. La natura si sta ribellando. L’angoscia cresce e con essa il sibilo, che si trasforma in suono dal registro grave. Acuto – grave. Minaccia. Freddo che diventa tiepido. Freddo – tiepido. I cilindri si trasformano da blocchi freddi ad incandescenti. Freddo – tiepido – caldo. I toni passano dal blu, verde, grigio, nero puntellato di luce ai caldi arancione ed ocra. Ora estasi ed onnipotenza prendono il sopravvento, come se le forze della natura fossero state scomodate tutte insieme solo in quel momento e chiamate a riunirsi. Questione di tempi. Il sibilo si trasforma in fragore potente ed incontrollabile fino all’amplesso finale. Le corde di violoncello toccate si palesano sul tulle, proprio a testimoniare l’intimità e la confidenza che si è ormai instaurata con lo spettatore, che si catapulta direttamente dentro l’anima del cilindro. E così, all’improvviso, tutto si calma. La quiete dopo la tempesta. Caldo – freddo. Un iceberg simile ad un quarzo bianco va volteggiando, approdando da un cilindro all’altro. L’ambiente si raffredda di nuovo e perfino il suono si sta srotolando al contrario, tornando su quell’acuto così familiare, per poi affievolirsi del tutto. Grave – acuto – silenzio. Spettacolo del tutto innovativo e pregno di emozioni. Più che sulla musica si gioca sulle sonorità, su piccole variazioni di suono sfasate dalle pulsazioni interiori. Le immagini ed i suoni registrati o ripresi dal vivo sono sapientemente curati da Michele Tadini ed Antonello Raggi e fanno parte di un’elettronica che riempie anche i più piccoli spazi sonori e visivi lasciati, non a caso, vuoti.
Come la sabbia delle clessidre scandisce il tempo, così i violoncelli scandiscono gli atti di una natura capricciosa che crea, distrugge e prepotente si insinua, e dell’essere umano che cerca, nell’intima unione con l’altro, la connessione con essa. Tempo della natura e degli uomini. Lo spettatore non può che uscire dal teatro sazio ed appagato di quest’ esperienza mistica, ma in fondo anche così terrena.
SANDGLASSES
Ideazione e musica Justė Janulytė
Regia video Luca Scarzella
Assistente video Michele Innocente
Elettronica dal vivo Michele Tadini, Antonello Raggi
Scenografia Jūratė Paulėkaitė
Disegno luci Eugenijus Sabaliauskas e Vilius Vilutis
Solisti dell’ensemble Gaida Edmundas Kulikauskas, Povilas Jacunskas, Rūta Tamutytė, Onute Švabauskaitė (violoncelli)
Produzione Gaida Festival Vilnius, con il sostegno di Réseau Varèsè- European Network for the Creation and Promotion of New music, con I fondi del Programma dell’Unione Europea.
Giovedì 20 ottobre 2011, ore 20:30, Teatro Palladium di Roma
ROMAEUROPA FESTIVAL 2011