Come raccontereste delle favole ai vostri figli?
Come fareste voi a dare spiegazione di tutto ciò che succede nel Mondo, rendendolo percepibile e “commestibile” ad un bambino?
Beh probabilmente se lo chiese anche Rudyard Kipling, soprattutto quando le domande in questione erano “Perché la balena ha quella strana gola?”, oppure “Perché il leopardo ha quelle strane macchie?” o ancora “Come fu scritta la prima lettera?”.
A questo punto bisognerebbe essere dei professori, dei luminari, per sapere realmente come sono andate le cose, oppure, in alternativa, ci si potrebbe armare di fantasia e trovare le giuste soluzioni per rispondere a queste domande attraverso le storie più disparate. Si badi però a raccontarle sempre allo stesso modo, altrimenti vostro figlio o figlia, come faceva Effie la primogenita di Kipling, potrebbe contestarvi!
Storie proprio così, uscite dalla mente dell’eclettico scrittore che in questo libro presenta alcune fiabe che raccontava all’adorata figlia.
Leggendolo ci si rende conto di quanta fantasia si debba avere per poter parlare con un bambino, anche perché, per poter capire effettivamente una fiaba bisogna guardarla con occhi infantili e dunque tornare un po’ indietro con l’età.
Si sorride e ci si stupisce, con la voglia di girar pagina al più presto per poter capire dove la storia andrà a finire. Personaggi che spiazzano, spiegazioni semplici e geniali di alcuni dei piccoli misteri del nostro Mondo che lo scrittore cerca di svelare anche attraverso disegni e poesie.
Edito da Adelphi, il libro, apparso per la prima volta nel 1902, è da leggere un po’ per volta, una favola al giorno, con la giusta curiosità, in modo da poter assaporare fantasie che, al giorno d’oggi, possono davvero donare quel sorriso in più, soltanto perché prese come un gioco, lo stesso gioco che diede vita all’alfabeto, come racconta Kipling ad Effie.
STORIE PROPRIO COSI’
autore Rudyard Kipling
traduzione di Lodovico Terzi
editore Adelphi Edizioni (Biblioteca Adelphi 580)