La Galleria Marie-Laure Fleisch ospita, fino al 26 luglio, la mostra personale dell’artista lombardo Sergio Breviario. Un percorso basato sulla costruzione di mondi misurabili e su operazioni geometrico-matematiche, che tentano di racchiudere la natura in un determinato schema razionale. Un viaggio suggestivo tra fisica e metafisica.
Artista: Sergio Breviario
Titolo: 21 Quadrati
Luogo: Galleria Marie-Laure Fleisch, vicolo Sforza Cesarini 3A
fino al 26 luglio 2013
Natura e numeri. Numeri e natura. Un parallelismo che non può non essere colto davanti alle opere di Sergio Breviario: un’esplosione di forme geometriche che evocano chiaramente il mondo vegetale.
La Galleria Marie-Laure Fleisch, con la sua ambientazione asettica e incontaminata, si veste dei 21 Quadrati dell’artista lombardo, non nuovo a questo tipo di operazioni, basate sulla costruzione di mondi misurabili e su logiche geometrico-matematiche, che non lasciano spazio a improvvisazioni.
La parte centrale della sala è occupata da un tavolo, su cui sono disposte installazioni cartacee incrociate: triangoli lunghi e sottili che s’intersecano tra loro, quasi a formare un’enorme foglia di palma disposta su una serie di quadrati. Ad abbracciare questo perno centrale, tutt’intorno sono collocati i collage, composti, ognuno, da ventitré triangoli incollati su una serie di strati di vetro, che generano forme tridimensionali e giochi di ombre. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a una sequenza di prati di carta, composti da tessuti preziosi e sapientemente lavorati, essenziali e dinamici nella loro profondità.
Elemento portante e imprescindibile di questa esposizione, e, più in generale, dell’opera tutta dell’artista bergamasco, è la forma geometrica e matematica, che deve necessariamente seguire delle regole precise. Gli schemi seguiti dal performer girano intorno a due numeri: 23 e 32. Cifre palindrome che Breviario ha scelto come linee guida per i suoi lavori: i lati del quadrato sono lunghi 55 cm; i triangoli sono alti 32 cm, mentre lo spazio bianco rimanente al di sopra di essi misura 23 cm (32+23=55). La natura è allora inquadrata dentro schemi precisi e ordinati, che, combinati tra loro, conferiscono una struttura geometrica alle varie entità botaniche.
Breviario, dunque, attraverso i numeri, cerca di rendere misurabile perfino il mondo vegetale, facendo in modo che la stessa natura, attraverso l’opera d’arte, possa esprimere se stessa. Ed è forse quest’aspetto a creare un forte senso di straniamento: la natura non può essere racchiusa in uno schema razionale e geometrico, e quando si tenta di farlo, si crea una crepa nella sensibilità dello spettatore.
Un’intuizione geniale che l’artista ha scelto di esprimere attraverso la scienza dei numeri: un viaggio tra la fisica e la metafisica, tra l’artificio e la suggestione.