Shepard Fairey: Print Show #3

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La Mondo Bizzarro Gallery ha ospitato fino al 30 marzo le opere di uno dei protagonisti indiscussi della Street Art: Shepard Fairey. La mostra si dispiega tra visi coperti che gridano rivoluzione e tracce di pop art.

ArtistaShepard Fairey (Obey)

Titolo: Print Show #3

Luogo: Mondo Bizzarro Gallery, Via Sicilia 251

fino al 30 marzo 2013

Camminare per strada assorti nei propri pensieri fra il traffico e il rumore dei clacson e, in un attimo, venire catturati da un viso ignoto che incrocia il nostro cammino, un profumo , un suono, un colore, una forma. Un’opera d’arte. Si, l’arte è in strada. Ci viene incontro polverizzando l’idea di proprietà privata e di arte per pochi. Rivalorizza le piazze abbandonate, gli angoli reconditi: proponendosi a sorpresa agli occhi di chi passa.

Questa volta però non è il profumo dello spray appena fuoriuscito dalla bomboletta ad avvicinare il visitatore alla Mondo Bizzarro Gallery ma i colori decisi, i segni della sticker art e i mimetizzati stencil. In un battito di ciglia Shepard Fairey trasforma le pareti lisce della galleria in muri mattonati e il pavimento lineare in asfalto rovente pronto per essere calpestato. Obey, re della Poster Art, diventato noto grazie all’immagine creata a favore della campagna elettorale di Obama, attraversa rapidamente ogni canale comunicativo percorribile: da quello politico a quello sociale, culturale.

Il viso del “Comandante” è coperto e sovrastato da una stella rossa che regala il profumo di rivoluzione. Pochi passi bastano per imbattersi nei grandi occhi di una donna, una giovane donna, che bucano il poster e impavidi mettono in luce quel “99%” che nel 2011 diventò simbolo dell’occupazione e del dissenso, dell’oppressione. Una pluralità di voci racconta la storia di una crisi: un pugno ben stretto si erge prepotente, trascinato dal vento d’insurrezione; militari, pronti a combattere, ostentano i fucili lucidi della repressione; politici, senza remore, si mettono in vendita a prezzi convenienti pronti ad essere acquistati dal miglior offerente.

Così, la tensione tra dissidenti e forze militari viene smorzata da barattoli che ci riportano alla mente le famose lattine della zuppa Campbell’s, tanto amata da Andy Warhol, ma che questa volta parlano direttamente dell’artista: “OBEY, All City Propaganda”. La parola magica è proprio quella: propaganda, che più volte compare nelle opere di Fairey e che dirotta l’attenzione sulle logiche pubblicitarie che regolano la società contemporanea.

La strada è piena di storie nascoste, di segreti sussurrati, che a volte possiamo scoprire proprio mentre siamo assorti nei nostri pensieri.

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Autore

Redazione

1 commento

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    Loredana il

    Egle mi piace molto , moltissimo : brava .
    Ogni articolo fa vivere le opere descritte e le fa “vedere” pur senza averle viste.

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