SHORT STORIES - ISLANDS: LA DANZA POETICA DI CAROLYN CARLSON

La “visual poetry” che secondo l’artista “trae la sua forza vitale dagli elementi della natura”.

Ascoltare la Natura, cercare il movimento perfetto, far vibrare il proprio corpo sulle impercettibili note degli elementi, come il vento, che tutto muove, o l’acqua, culla primordiale che dà la vita; essenziale per la grandissima scenografa è ricercare la propria anima, sondando atmosfere in cui l’unica sinfonia è la più antica e potente del mondo: la musica scritta sul pentagramma di Madre Natura.

Carolyn Carlson, danzatrice affermata sul palcoscenico di tutto il mondo, prima artista a ricevere il prestigioso Leone d’Oro nel 2006, alla Biennale di Venezia per la coreografia, già direttrice dal 1999 dell’Atelier de Paris-Carolyn Carlson e, dal 2004, dell’importante Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais, firma lo stupendo progetto artistico Short Stories – Islands.All’interno dell’ intimistica rappresentazione, Poetry Events, presentato nei giorni scorsi all’interno del foyer del teatro San Carlo di Napoli, l’artista californiana, ospite della rassegna OttobreDanza, spiegando le ragioni che l’hanno condotta a questo progetto, ha affermato: ”Questi tre assoli (Immersion, Wind Woman e Mandala) esprimono pienamente il mio lavoro, una forma di arte visiva poetica: legato ai sogni, al misticismo, alla spiritualità, agli archetipi dell’umanità che noi tutti condividiamo, all’esplorazione del tempo nel quale viviamo, con la sua cultura e il senso di attualità che ogni generazione cattura, e alla bellezza che è dentro ciascuno di noi, che in un certo senso è eterna.” La sua coreografia eccede la sola ed unica dimensione della danza; la sua espressione artistica è maggiormente legata al concetto di visual poetry, come è stato affermato dall’eclettica scenografa in diverse occasioni: elegante unione di musica, danza e poesia. L’ opera è impreziosita dalle musiche del compositore minimalista Micheal Gordon, che nel terzo assolo, Mandala, trascina lo spettatore nel cuore del potere della natura. Bellezza, fascino, mistero, timore, sono le suggestioni che regala l’opera di Carolyn Carlson, la quale, col suo linguaggio, intenso e limpido come un aedo greco, sente, in qualità di danzatrice, come ha lei stessa affermato, di “condurre il pubblico verso luoghi sconosciuti. Cercando di aprirgli la mente con la bellezza dell’arte.”