regia di Renzo Martinelli
di Giovanni Testori
drammaturgia Francesca Garolla
con Federica Fracassi
suono Fabio Cincola
luci Mattia De Pace
consulenza artistica Sandro lombardi
assistente alla regia Irene Petra Zani
produzione teatro I
Giovedì 14 settembre 2017, La Pelanda, Roma
Erodiàs è un lavoro diretto da Renzo Martinelli, regista e direttore artistico della compagnia Teatro I, che ha preso parte al festival.
Il testo di Giovanni Testori è una scrittura che prende vita dal dialetto lombardo, una poesia violenta e brutale, che con sarcasmo e ironia da forma ai dubbi e alla confusione che il Battista ha portato nel cuore di Erodiàs.
Federica Fracassi interpreta con forza e passione il ruolo di Erodiàs, madre di Salomè e sposa di Erode, una donna esuberante e prevaricate, un ruolo che è spesso contaminato dalle parole di Giovanni Battista.
Una vetrina separa nettamente il pubblico dal palco, una vetrina che sembra un muro o la cornice di un quadro, sulle cui pareti di destra e sinistra sono scritte le parole Ero e Diàs, un corpo decapitato con una testa in braccio si solleva dal soffitto, il monologo ha inizio con uno strillo.
La regia di Renzo Martinelli riesce ad accompagnare alla perfezione il testo di Testori e la drammaturgia, lasciando completamente il ruolo da protagonista alle parole.
I diversi oggetti di scena utilizzati dall’attrice riusciranno nell’intento di coinvolgere lo spettatore in quelle che sono vere e proprie scene di carnalità e violenza, ad esempio Erodiàs manipolerà un burattino a suo piacimento, burattino che rappresenterebbe la figlia Salomè.
Erodiàs si trova in un limbo, un luogo di morte, un punto di passaggio al quale forse è condannata a restare per sempre.
È in questo luogo che la sua voce trova spazio, dove i suoi pensieri possono trovare libero sfogo e interpretazione, pensieri e riflessioni che sono puntualmente interrotti da una severa voce femminile fuoricampo.
La storia di Erodiàs si srotola davanti agli occhi del pubblico, con il proseguire della narrazione il ritmo e la brutalità diventano sempre più soffocanti, e se all’inizio l’opera strappava sorrisi e risate al pubblico, più il finale si avvicina più si prende consapevolezza della tragedia in atto.
Lo spettacolo incanta lo spettatore e, nonostante le iniziali difficoltà dovute al linguaggio del testo, riesce pienamente nel suo intento di sconvolgere ed emozionare, in uno stile raffinato quasi onirico.
Federica Fracassi tiene la sala con il fiato sospeso fino alla fine, strega il pubblico e lo affascina con una prova attoriale di grande cura e passione fisica.
Erodiàs è stato meritatamente applaudito, anche se ha causato diversi malumori in tutta la sala, piccole contestazioni sono state fatte durante lo spettacolo, una reazione da una parte comprensibile data la crudezza dell’opera e la difficoltà di comprensibilità del testo.