Sils Maria, tit or. Clouds of Sils Maria, Casa di produzione: CG Cinèma, CAB Production Distribuzione: GOOD FILMS @ dal 6 novembre al cinema
Sils Maria è indubbiamente uno tra i più suggestivi paesaggi elvetici. Costellato dalle alte vette dei monti che sembrano abbracciare una quasi permanente coltre di nubi, esso si situa nella regione dei laghi. Un luogo ameno, emblema di riflessione e sospensione, verso il quale si stanno dirigendo Maria H. – Juliette Binoche –, nota attrice quarantenne con una lunga carriera alle spalle, e la sua giovane assistente Valentine – Kristen Stewart. Maria prenderà parte alla rivisitazione della commedia teatrale che la rese famosa vent’anni prima. Allora interpretava Sigrid, una giovane donna, che dopo aver sedotto la propria datrice di lavoro di nome Helena, decide di lasciarla, procurandole un così tale dolore che la porterà a togliersi la vita. Ma a distanza di vent’anni Maria è chiamata ad interpretare Helena poiché ora anagraficamente più vicina all’attrice, mentre il ruolo di Sigrid viene affidato ad una giovane attrice di Hollywood, Joan – Chloe G. Moretz – eroina di pellicole industriali e regina di gossip.
Nonostante la massima abnegazione dedicata allo studio della parte, il processo di immedesimazione nel personaggio di Helena, si rivela molto complicato per Maria. La stessa, infatti, non accetta il trascorrere inesorabile del tempo. Il senso di insicurezza causato da questo rifiuto la porta naturalmente a non comprendere la sofferenza del suo personaggio e a non comprenderne le dinamiche psicologiche. La presenza di Val, sempre discreta e complice, aiuterà Maria ad avvicinarsi gradualmente al suo personaggio.
Con Sils Maria Assayas supera se stesso, tessendo una trama che tematicamente rimanda ad Eva contro Eva: tre donne protagoniste di una storia in cui la dimensione del reale crea un cortocircuito con la finzione. Un film che tratta nel modo più elegante possibile temi come la riflessione sulla recitazione, sull’arte del recitare e sull’esistenza stessa. Il paesaggio circostante si offre anch’esso come luogo di sospensione, proprio qui, a Sils Maria dove Nietzsche spesso si recava per meditare, in cerca di ispirazione.
Scene girate in modo asciutto, minimalista, evitando voci fuori campo o flashback – banditi in tutti i film di Assayas. Tutto questo accompagnato da una caratteristica dissolvenza in nero, che amplifica la tensione drammatica delle sequenze. Un film impeccabile, forse il più riuscito di Assayas, che vanta un cast femminile di tutto rispetto. Una Juliette Binoche, perfetta in ogni istante, immensa, affiancata da una sorprendente Kristen Stewart, che liberatasi del pesantissimo fardello di Twilight, riesce a convincere in pieno tutti. In poche parole, Sils Maria è un film che non passa inosservato, e che si insinua gradevolmente nella memoria.