DISCONTINUO all’interno di CULTURE A SISTEMA
Concept Alessandra Sini
Coreografia Alessandra Sini e Antonella Sini
Con Alessandra Sini, Pamela Caschetto, Simona Lobefaro
Suono Stefano Montinaro
MACRO Testaccio – La Pelanda 3, 4, 5 maggio 2012
“Il convegno Culture a sistema, partendo dalla consapevolezza della necessità di un cambiamento radicale del sistema cultura, si propone di individuare nuove prospettive e strategie alternative, elaborate direttamente da chi lavora in questo settore, per delineare un sistema culturale plurale, accessibile, etico e sostenibile. La cultura è un bene comune, necessario per ridefinire il presente, con lo sguardo rivolto al futuro”.
Questo è il motto ispiratore del convegno Culture a sistema (organizzato da Cultura Bene Comune), che per tre giornate è stato protagonista degli spazi del MACRO Testaccio, ne La Pelanda. Grazie alla natura multidisciplinare dell’evento (tavoli di discussione, dibattiti, eventi artistici), l’ex mattatoio del XX rione ha avuto un’affluenza degna della location, soprattutto per la serata di chiusura, peraltro gratuita. Infatti, per assistere alle performances, è stato necessario mettersi in fila con largo anticipo e sgomitare per essere sicuri di rientrare tra i fortunati spettatori, prima del riempimento massimo della sala.
Chiude e corona le tre giornate di tavoli di lavoro la serata di sabato 5 maggio, con diversi eventi artistici in programma; tra questi, la performance di danza della compagnia Sistemi dinamici altamente instabili, con il pezzo Discontinuo.
Creata per uno spazio non teatrale, la performance è una danza di ricerca originalissima. Non a caso si ha una percezione dello spazio alterata, sia per l’ampiezza del raggio d’azione delle tre interpreti, sia perché, non essendoci un palcoscenico, gli spettatori si trovano alla stessa altezza delle danzatrici. L’ uso della costruzione spaziale durante la coreografia sfugge ai canoni convenzionali e, come preannuncia il titolo stesso, l’intermittenza è l’intenzione che dà carattere al pezzo intero.
Notevole, in quanto peculiare, la qualità di movimento di Alessandra Sini, la quale riesce ad essere intensa e colpire ogni spettatore in maniera molto personale.
Grazie anche alla scelta dell’accompagnamento musicale la performance scava ed indaga l’aspetto archetipico dell’essere umano ed esplora una ritualità più vicina all’animale che alla specie umana. Da qui i movimenti animaleschi e non continui, interrotti, che provengono da un bisogno vero e profondo chiamato Istinto e che veicolano perfettamente la necessità di espressione.