Titolo: Dialogo tra Street Art & Realtà Virtuale Luogo: Palazzo Velli Expo, Piazza di Sant’Egidio 10 1 aprile 2016
Metti una sera di primavera, una suggestiva piazza nel cuore di Trastevere, uno street artist che dipinge supereroi chiuso in un box a cielo aperto. Metti la possibilità di poter godere di quest’esperienza sia dal vivo sia in live streaming in realtà virtuale. Tutto ciò è accaduto a Palazzo Velli lo scorso venerdì, durante l’evento pubblico Dialogo tra Street Art & Realtà Virtuale, voluto, sviluppato e organizzato da Oniride, la start up romana che si occupa di realtà virtuale capeggiata da Andrea Giansanti, con la direzione artistica di Valeria Cirone; lo street artist romano (Flavio) SOLO; e TAU-TrasformAzioni Urbane, il collettivo di architetti e artisti a cui fa capo Andrea Ciocchetti. Un insieme di capacità e attitudini differenti riunite in un progetto nato per stimolare il pubblico attraverso una partecipazione interattiva, nonché esperienziale, grazie all’ausilio dei mezzi tecnologici digitali, le cui potenzialità nel campo dell’arte auspichiamo vengano implementate sempre più. Un box realizzato internamente con tele, sistemate a 360° intorno all’artista per un totale di 2×15 metri, ha costituito per 8 ore consecutive lo spazio vitale e creativo di SOLO, che ha portato avanti il suo racconto fatto di supereroi disperati per amori non ricambiati e derisi da Batman gaudenti. La performance è avvenuta in piazza sant’Egidio, vicino all’ingresso di Palazzo Velli, sotto lo stupore – e l’ammirazione – di centinaia di persone volontariamente e casualmente ritrovatesi lì. Grazie a telecamere montate sul box, il pubblico ha potuto seguire il live painting e “spiare” il lavoro di SOLO attraverso dei monitor installati esternamente, smartphone collegati in streaming e un visore per la realtà virtuale messo a disposizione da Oniride, che ha permesso di essere del tutto immersi nello spazio performativo dell’artista.
Usando l’hashtag #oniridesolo si è potuto anche caricare i contenuti fotografici dell’evento prodotti dal pubblico direttamente su Instagram e Twitter, sfruttando così anche i social network come piattaforme partecipative di fruizione artistica. A questo proposito, le foto e i pareri condivisi sul web con lo specifico hashtag sono stati riuniti digitalmente tramite Flume, un aggregatore di contenuti social, una sorta di archivio della memoria di attimi vissuti e pubblicati online in tempo reale. Il racconto digitale che così si viene a creare diviene un puzzle composto da tanti piccoli racconti individuali e partecipati che hanno come comune denominatore quello specifico evento culturale vissuto e condiviso. Nel corso della serata, oltre al live painting di SOLO, l’interno di Palazzo Velli ha visto Oniride mettere a disposizione del pubblico alcuni progetti interattivi in cui erano previsti visori tridimensionali. Il risultato è stata un’esperienza immersiva e coinvolgente, in cui il pubblico, piacevolmente colpito, si è ritrovato prima a disegnare virtualmente con le proprie dita; poi a camminare – grazie a dispositivi VR – lungo una sorta di passerella ad altezze impressionanti, con tanto di Gigante che faceva capolino alla fine del percorso; e infine attraverso i Goofo VR mobile – che potevano essere anche acquistati in loco – provare l’ebrezza di visitare Londra, o altre location a seconda dell’applicazione scelta, scegliendo il miglior itinerario mentre si è seduti, e sospesi, sulla ruota panoramica della città.
Quest’impatto propedeutico alle nuove tecnologie, prima tra tutte la realtà virtuale, ha animato gli spazi di Palazzo Velli, creando qua e là file di persone interessate alle proposte interattive di Oniride, evidenziando un tipo di approccio a ciò che non si conosce più coinvolgente e divertente e una fruizione nuova e dinamica degli spazi espositivi. Rendere reale ciò che non è reale, stimolare il pubblico non solo ad osservare direttamente l’opera d’arte – cosa che comunque è avvenuta nel caso di SOLO a performance terminata – ma invogliarlo a scoprirla partecipando, in un certo qual modo, al suo processo creativo e divulgativo, facendolo sentire protagonista mediante le realtà virtuali o le comunità social del web. Palazzo Velli, in questo senso, si è fatto promotore di tale collaborazione e iniziativa portando avanti l’intenzione di una ricerca e di un fare arte sempre più partecipati, per divenire un futuro “museo 3.0”, come rivelano le parole di Stefano Aufieri, direttore di Palazzo Velli Expo, durante la nostra chiacchierata la sera dell’inaugurazione. Auspichiamo allora che di momenti d’integrazione, interattivi e coinvolgenti, capaci di innescare sinergie tra arte, tecnologia e pubblico, ce ne siamo ancora molti altri.