SU IL SIPARIO, E' DI SCENA IL QUIRINETTA

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Dopo tanti anni di oblio torna a vivere a Roma il teatro Quirinetta, recuperato da un cinema medio piccolo e restituito agli splendori della sua nascita. “E’ un evento pazzesco – ha affermato Geppy Gleijeses, direttore artistico del Quirinetta – perché recuperare il teatro e restituirlo alla sua funzione è un’opera da mecenate!” .

Era il 6 dicembre del 2002 quando i cancelli del cinema vennero chiusi per l’ultima volta. Nove anni dopo il teatro Quirinetta ha riaperto grazie a Geppy Gleijeses e Willer Bordon che ne hanno rilevato la struttura. La situazione iniziale era disperata, ha spiegato il direttore artistico: “C’erano diciassette dipendenti che gravavano sulla struttura e li abbiamo recuperati ognuno alla loro funzione. Ci vuole un amore straordinario per fare questo. Non abbiamo licenziato nessuno ma anzi li abbiamo assunti”.

Anche il lavoro di restauro è stato notevole e durato diversi anni. Sotto i falsi stucchi del cinema d’essai sono stati portati alla luce bassorilievi in sale per anni chiuse al pubblico come la sala Etrusca, di Venere, di Bacco, e dei curiosi “impluvium” presenti nel “petit Quirinetta”. Un edificio così importante nella storia architettonica e artistica del novecento romano realizzato dal grande architetto Marcello Piacentini ed inaugurato il 2 febbraio 1927 con un’operina di Mascagni diretta dallo stesso maestro. Fino agli anni ’40 ci furono spettacoli musicali, poi, durante la guerra fu trasformato in sala cinematografica. Nel 1946 fu ristrutturato dall’architetto Clemente Busiri Vici che ne fece uno dei più importanti cinema romani. Dal 1964, sotto la gestione di Corrado Bevilacqua, il Quirinetta si specializzò in cinema d’autore portando nella capitale film di altissimo livello e di difficile distribuzione. Con la morte di Bevilacqua (1993) iniziò un lento declino che si concluse, dopo essere passato anche per mano di Vittorio Cecchi Gori, con la chiusura a fine 2002.

In quel teatro risuonano ancora le note di Mascagni, Lualdi, Cimarosa e Pergolesi, i sorrisi maliziosi del Cafè–Chantant, e le voci di Maldacea, di Amando Gil, della Mignone. “Per me il teatro è congiunzione di vita – ha detto Willer Bordon –. In questo periodo di crisi economica –ha senso investire nella cultura rispetto ad altre esigenze perché l’investimento culturale ha una sua redditività nel tempo. Il Quirinetta è l’esempio che si può fare teatro di qualità senza nessun tipo di investimento pubblico”.

Il teatro Quirinetta s’inaugura il 6 dicembre con Elio Germano protagonista di Thom Pain di Will Eno, ed ha fino a maggio un cartellone di altri tredici appuntamenti. “Anche ora, come allora –  ha sottolineato Geppy Gleijeses – programmeremo piccoli balletti, concerti di vedettes nazionali e internazionali, ma ci dedicheremo soprattutto a un teatro di tendenza, la cui linea risulta subito chiara osservando il cartellone. Ospiteremo conferenze, proietteremo film, daremo vita frenetica al Quirinetta come abbiamo fatto con il Quirino”.

Ma non solo. Tutte quelle sale ospiteranno gli allievi e gli insegnanti della neonata Accademia Internazionale di Arte Drammatica del Teatro Quirino Vittorio Gassman (diretta da Alvaro Piccardi) con insegnanti tra i migliori del mondo.

 

Teatro Quirinetta

Via Minghetti, 5 Roma

Tel.06.6794585

www.teatroquirinetta.it

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    Finalmente un articolo che parla di cultura senza cercare secondi fini. Complimenti alla redattrice e a chi ha messo in piedi questo bel portale.

    Luca

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    Francesca il

    Articolo molto interessante. La riapertura di un teatro è sempre una bella notizia per la nostra cultura.

  3. Avatar

    Veramente una bella storia quella del Quirinetta. Un teatro che come l’araba Fenice risorge dalle sue ceneri grazie alla caparbietà di persone che mettono la cultura al primo posto. Complimenti per l’articolo veramente bello.

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    Alessandra il

    Cercherò di tenermi informata sul vostro portale degli eventi in uscita al Quirinetta. Un teatro del genere vale il prezzo del biglietto. Bravi

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    Non credevo fosse possibile salvare questo teatro dal suo destino. Grazie a chi ha deciso di puntare sulla cultura e a voi che avete scritto del Quirinetta

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