Artista: Claire Luquiens
Line Up:
Claire Luquiens – flauto, flauto basso
Alexandre Bouvier – elettronica
Dove: Chiesa di San Luigi dei Francesi
Quando: 30 maggio 2012
Info:
Nella splendida cornice della chiesa di San Luigi dei Francesi, nei pressi di Piazza Navona, si è tenuto, lo scorso mercoledì sera, una data del Suona Francese, festival organizzato e promosso dall’Ambasciata di Francia e dall’Istituto Francese, e patrocinato, fra gli altri, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Italiano. Il concerto, curato dal compositore Juan Pablo Carreno, aveva in programma tre brani: Le chant de Kathinka pour le requiem de Lucifer (estratto da Samedi de lumière) per flauto e banda magnetica di Karlheinz Stockhausen, In/Out per flauto solo di Luis Rizo-Salom, e Arsis et Thesis ou La Chanson du soufflé per flauto solo di Michael Levinas. La protagonista della serata è stata la straordinaria flautista Claire Luquiens, accompagnata all’elettronica da un bravissimo Alexandre Bouvier.
I pezzi riuniti nel programma di questo recital sono di diversa foggia, ma tutti e tre di pregevole fattura e tutti interpretati con la stessa intensità da parte della Luquiens. Un’opportunità che offre l’esecuzione di musica contemporanea è quella di poter avere al fianco il compositore, che quindi può instaurare con l’esecutore un feedback che permette una migliore comprensione da parte di entrambi del brano stesso e delle possibilità che lo strumento utilizzato nell’opera può offrire. Ciò è avvenuto anche per il concerto di mercoledì, per il quale la Luqiuens aveva lavorato insieme a Levinas e Rizo-Salom per l’interpretazione dei loro brani. Si è potuto assistere quindi ad una esecuzione molto curata e di certo rispondente agli intenti dei compositori.
La vita culturale e musicale della Francia, ed in particolare di Parigi, grazie a questo festival, si riversa in Italia, ed ha quasi l’effetto di una valanga di novità e freschezza. La vivacità di quell’ambiente era, durante la serata, visibilissima. Il recital ha visto come protagonisti tutti musicisti giovanissimi, a partire dagli esecutori, per arrivare ai compositori e agli organizzatori. Ciò denota una grande capacità di rinnovamento e confronto dell’ambiente culturale francese, che vive di una grossa considerazione da parte delle istituzioni, che lo sostengono in maniera importante.
Ciò che poteva risultare eccessivo per il pubblico era probabilmente l’apparente scontro fra i magnifici stucchi dorati della chiesa e le moderne sonorità scaturite dal flauto e dall’elettronica. Niente di più sbagliato: la complessità della musica contemporanea è molto prossima alla raffinata profondità del Barocco e la squisita scrittura dei brani eseguiti era di certo equiparabile agli eleganti ornamenti della chiesa, in quanto entrambi capaci di condurci verso una altissima esperienza artistica.
Molto interessante ed esplicativa è l’intervista, che sarà pubblicata domani sul nostro sito, che i protagonisti di questa serata ci hanno gentilmente rilasciato.