TdV 7: Carrozzeria Orfeo | Robe dell’Altro Mondo

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Il 28 aprile va in scena al Teatro Palladium lo spettacolo Robe dell’altro mondo, scritto, diretto, interpretato e prodotto dalla compagnia Carrozzeria Orfeo. Il tema di questo lavoro propone un’amara e paradossale denuncia verso l’essere umano: le paure, le tensioni sociali, le crisi individuali ed economiche hanno ormai influenzato drasticamente il mondo in cui viviamo, e l’unica speranza di salvezza sembra essere rappresentata, in maniera paradossale, dagli alieni.

Robe dell’altro mondo

Drammaturgia: Gabriele Di Luca

Regia: Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Roberto Capaldo

Interpreti: Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci, Massimiliano Setti, Roberto Capaldo

Musiche originali: Massimiliano Setti

Costumi: Nicole Marsano e Giovanna Ferrara

Prodotto da: Carrozzeria Orfeo

28 Aprile 2013 – Teatri di Vetro, Palladium, Roma

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Una drammaturgia divertente e grottesca, ma al tempo stesso piena di spunti di riflessione, perché profondamente legata alla realtà attuale. I talentuosi interpreti dimostrano radicate competenze nel cambiare incessantemente maschera nel corso dello spettacolo, interpretando quindi diversi ruoli e situazioni. La messinscena si compone di quadri, situazioni estrapolate dalla quotidianità, in modo da porre l’attenzione esclusivamente sull’attore e sul racconto. L’assenza di scenografie rende lo spazio scenico adattabile ovunque.

Lo spettacolo della Compagnia Carrozzeria Orfeo, in scena al Teatro Palladium all’interno della settima edizione del Festival Teatri di Vetro, è la manifestazione di una nuova generazione di giovani talenti in grado di portare in scena ed elaborare drammaturgie brillanti, profondamente legate alla dimensione del contemporaneo.

Robe dell’altro mondo mostra delle situazioni precise, nel tentativo di sottolineare alcuni aspetti dell’essere umano che costantemente influenzano un tessuto sociale sempre più fragile e meno credibile. I quattro interpreti si mettono dunque in gioco mostrando una sequela di contesti stereotipati: il pregiudizio e l’intolleranza verso gli immigrati, che in questo caso sono pure omosessuali, e dunque etichettati come doppiamente stranieri; oppure il sospetto e la diffidenza, celati dietro ai fiori freschi del terrazzo, che nutriamo nei confronti dei nostri stessi vicini di casa; o ancora la solitudine e il terrorismo ideologico, promosso dalla piramide gerarchica del potere, che trasformano gli uomini in arrampicatori sociali, più inclini all’eseguire ordini piuttosto che a provare sentimenti.

In un mondo in cui ormai la crisi colpisce ogni ambito, da quello economico a quello umano, e che vede ben poca speranza all’orizzonte, l’unica via d’uscita sembra essere l’arrivo degli alieni. Inizialmente accolti come la speranza in grado di aiutarci a risolvere i problemi più gravi, verranno poi demonizzati, strumentalizzati ed eliminati da chi detiene il potere. Gli alieni come allegoria dell’alterità, del non conosciuto che affascina ma che inevitabilmente finisce col diventare un’estraneità da cui è meglio stare alla larga.

Un testo, indossato dagli attori in scena, accompagnato dalle voci registrate in sottofondo dei notiziari che con lo scorrere dello spettacolo rivelano le contraddizioni e le distorsioni delle vicende raccontate e che ormai caratterizzano il nostro tempo. Ll’uso di maschere in lattice, inoltre, costituisce indubbiamente un elemento estremamente interessante.

Le maschere sono anch’esse portatrici di uno clichè, ma soprattutto sono finalizzate alla ricerca, da parte della Compagnia, di fondere il teatro con alcune caratteristiche del fumetto: il linguaggio del fumetto difatti permette di spingere le situazioni narrate e i rispettivi personaggi fino al grottesco. Il mondo contemporaneo viene quindi raccontato e arricchito da questo genere di linguaggio con l’intento di rendere impercettibile il confine che separa il mondo reale da quello fantastico. È un lavoro che trova ispirazione nelle storie e nella cronaca attuali mostrando poi in scena una poetica fatta di ironia, di soluzioni visionarie e di tensione drammatica.

La Compagnia, vincitrice nel 2012 del Premio Nazionale della Critica, sarà ospite al Teatro OutOff di Milano dal 14 al 26 maggio con Robe dell’altro mondo e altri lavori del loro repertorio.

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Redazione

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