Articolo di: Valeria Beggiato
Foto di: Sara Caroselli
Il 23 Aprile Daniele Villa (artista visivo) e Aleksandar Caric Zar (musicista e polistrumentista) hanno presentato, all’interno del festival Teatri di Vetro, la loro performance Synchronotopy, un live collage show sotto le stelle.
Di: Daniele Villa e Aleksandar Caric
Immagini: Daniele Villa
Suoni: Aleksandar Caric Zar
Dove: Lotto 14, piazza Masdea 2
Quando: 23 Aprile 2013
Nel cortile del lotto 14 del quartiere romano della Garbatella Daniele Villa e Aleksandar Caric – in arte Zar – accolgono amichevolmente il pubblico e lo invitano a sedersi per terra in un’atmosfera rilassata e informale . L’aria fresca della serata primaverile, le stelle e i rumori sommessi degli abitati circostanti donano un fascino particolare all’ambiente, che persuade lo spettatore a soffermarsi per l’intera durata della performance, la quale, in realtà, era stata inizialmente pensata per catturare l’attenzione dei passanti anche solo per pochi minuti.
Su due tavole è disposto il materiale che, alla fine della performance, diventerà un’installazione che sarà possibile osservare da vicino. Su un tavolo sono disposti strumenti musicali e piccoli oggetti di vario genere, sull’altro un disordine sparso di ritagli di riviste, vecchie foto, cartoline, carte da gioco e figure di ogni tipo.
Pochi oggetti, materia grezza e si comincia a sognare, ad immaginare: il muro di una casa del lotto diventa la parete dove vengono proiettate le immagini in continuo mutamento, che Daniele Villa scompone e ricompone tramite la tecnica del collage mentre dal tavolo accanto viene accompagnato dalla musica e dai suoni prodotti da Zar. Queste due azioni si tengono insieme in un fragile equilibrio: la performance è interamente improvvisata ed il rischio di sbagliare è presente nella possibilità di non riuscire a seguire il compagno e di inserire immagini fuori dal contesto della musica.
I due artisti instaurano così un dialogo tra le loro improvvisazioni stimolandosi reciprocamente: la musica suggerisce la scelta delle immagini, le immagini richiamano a loro volta i suoni.
Lo spettatore viene trasportato nella dimensione inconscia dell’artista e lo segue nel suo percorso introspettivo. Il processo di creazione del collage diventa così un’esperienza cinematografica condivisa con il pubblico.
La performance, con la sua carica poetica, riesce a incantare chi guarda: i collage di Daniele Villa evocano una dimensione onirica. Come in un sogno dove ricordi e sensazioni diverse vengono rielaborate insieme, in Synchronotopy – allo stesso tempo, nello stesso luogo – immagini di epoche e luoghi tra loro distanti vengono strappate, sovrapposte e assemblate in un’unica composizione che cerca di restituire una sua più originaria armonia.