concept, cura dello spazio, elaborazione suonoPaola Bianchi coreografia e danza Marina Giovannini, Rhuena Bracci, Valentina Buldrini, Paola Bianchi disegno luci Paolo Pollo Rodighiero cura tecnica Chiara Girolomini produzione agar, collettivo c_a_p Festival Teatri di Vetro 8, Sabato 20 Settembre Carrozzerie n.o.t. , Roma
With plurale è una performance simultanea in cinque luoghi diversi. Quattro danzatrici collocate in quattro posti differenti delle carrozzerie n.o.t. hanno eseguito la loro azione di 10 minuti a loop per un’ora di spettacolo, permettendo così ai fruitori di scegliere la modalità di visione dello spettacolo partendo da un luogo condiviso e diviso a gruppi di spettatori. Cinque figure femminili appartenenti all’universo della letteratura contemporanea sono state indagate dalle quattro danzatrici, cinque figure di donne che vivono una profonda solitudine.
Le azioni si svolgevano tutte in uno spazio scenico ben delineato, che rimarcava ancora di più la solitudine del soggetto. Una solitudine che univa le interpreti attraverso un fil rouge dettato proprio dalla simultaneità dell’azione. L’indagine coreografica era invece molto personale e intima. La semplicità dei gesti, i pochi artifici tecnologici e i suoni minimali creavano quell’atmosfera di sacralità dell’azione scenica. In questo modo il ruolo dello spettatore è risultato cambiato, da consapevole e comodo fruitore, a itinerante e inconsapevole soggetto che spiava il mondo e le azioni di queste figure.
Entrare nel mondo di ogni performer diventava così un piccolo viaggio dentro se stessi. Lasciarsi attraversare diventava un’esperienza personale e privata. Ogni azione performativa, seppur breve, aveva un’identità e una intenzione ben precisa e a volte molto articolata. Si passava dalla fredda e calcolatrice Margherita alias Marina Giovannini, all’intima Rebecca interpretata da Rhuena Bracci, per poi scegliere di farsi travolgere dalla drammaticità e l’intensità di Valentina Buldrini che interpretava Michela, fino ad arrivare alla stessa ideatrice e curatrice del progetto Paola Bianchi che, incorniciata dalla porta del bagno perforava con la crudeltà dello sguardo e con gesti netti gli spettatori nell’interpretazione di Alice. La coreografia e la presenza dell’ultimo personaggio, Alea, sono raccontati dalla voce della Bianchi attraverso un registratore e delle cuffie; un bellissimo esercizio di immaginazione e di fantasia.
Seconda tappa di un progetto più ampio, With plurale è una performance ambiziosa e ben riuscita, molto stimolante a livello emotivo e immaginativo.