con Alessio Mazzaro
Marco Campana
Scenografia di Alessio Mazzaro
autoprodotto da S’odinonsuonare
2 Ottobre, Carrozzerie n.o.t, Roma
Ufficio per la dieta dell’immaginazione.
Queste tre parole accanto al nome S’odinonsuonare fanno tirare un bel respiro di aria nuova. Fondata nel 2010 a Padova da Alessio Mazzaro e Marco Campana, la compagnia ha da sempre avuto come obbiettivo quello di ricercare un rapporto nuovo tra movimento e suono, talora creando nuovi strumenti musicali in grado di essere suonati con il corpo. La compagnia si è dunque focalizzata sulla creazione di un nuovo vocabolario musicale.
Con Si serve il numero… l’ingresso di Carrozzerie n.o.t diviene la sala d’attesa di un ufficio sospeso nel tempo e nello spazio. Qui il pubblico viene trasformato in una sorta di micropopolo alle prese con pratiche e procedure a cui si è solitamente sottoposti nella quotidianità. Dopo aver preso il proprio numero dall’apposito eliminacode, ogni spettatore/cittadino deve attendere il proprio turno: ad aspettarlo al tavolo dell’ufficio vi sono due dipendenti particolari, i cui strumenti di lavoro consistono in due cuffie, un computer, una stampante/scanner e un mixer.
Il prodotto che offrono questi dipendenti ai loro clienti? Una prescrizione, una dieta, i cui punti fondamentali sono quattro consigli, differenti per ogni cliente e del tutto fuori dall’ordinario. I s’odinonsuonare propongono una lista per sviluppare la fantasia di ognuno, per ribaltare la propria realtà e giocarci, sorprendendola e sorprendendosi con una vena ironico-poetica. Ed è così, per esempio, che su un foglio, dietro la scannerizzazione della propria mano, si suggerisce di scoprire cos’è l’Olam haba, di ascoltare il respiro dei propri vicini o di fotografare una persona con le lentiggini e connettere i puntini per creare una costellazione, da disegnare poi sulla pelle di un’altra persona.
Sotto la firma dei due giovani dottori, che aggiungono, ‹‹Questa dieta è una lista di pratiche performative e conoscitive per vedere la realtà in modo diverso e dare ulteriore nutrimento alla vostra immaginazione. Immaginata in modo diverso per ogni spettatore, vuole essere anche un tentativo di comporre qualcosa di personale e privato come una dieta, avendo come sole informazioni su cui basarsi, il comportamento nello spazio e allo sportello dello spettatore e i suoi dati forniti dal documento d’identità››. Il pubblico diventa parte attiva della performance, al pari del performer stesso, con la speranza da parte dei due ideatori del progetto, d’innestare dentro ogni spettatore una riflessione sul ruolo della burocrazia nelle nostre vite, compresa l’importanza che gli attribuiamo e lo stress che ci procura.
Si serve il numero… è un esperimento divertente, che fa sorridere e solletica la mente, una piccola spinta a indossare nuove lenti di fronte ai gesti che siamo soliti compiere nell’arco delle nostre giornate.