GLI ORBI
di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
in collaborazione con la compagnia
con Eleonora Chiocchini, Tommaso Monza, Massimo Trombetta, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza
secondo cast Marco Bissoli, Claudia Rossi Valli
luci Andrea Gentili
elaborazioni musicali Tommaso Monza
collaborazione alla creazione Danio Manfredini
organizzazione e ufficio stampa Dalia Macii, Francesca Leonelli
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
coproduzione Orizzonti Festival Fondazione
con il sostegnodi Ministero Per i Beni e le Attività Culturali – Dip. Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attivita’ Culturali, Comune Di Rovereto – Assessorato alla Cultura, Regione Autonoma Trentino Alto Adige
Teatri di Vetro 10 | 14 settembre 2016, Teatro Vascello, Roma
È lo spettacolo di teatrodanza Gli Orbi, in prima assoluta, della compagnia Abbondanza/Bertoni ad aprire la decima edizione di Teatri di Vetro Festival, che quest’anno si terrà dal 14 settembre al 22 ottobre.
Ondeggiano a scena aperta cercandosi al ritmo di amplificati tamburi. Orbi e omologati nei loro vestiti neri, i cinque performer girano in tondo alternando ritmi e stili di danza, da quelli festaioli a quelli di folklore, fino ai rituali “dionisiaci” scanditi dal un crescendo di musica techno. Saltano da una parte all’altra in perfetta sincronia: parodia seriosa dell’atto stesso del danzare. Ora lievi e aggraziati, ora deformi e affannati, i danzatori alternano momenti singoli e di gruppo in una dinamica che, nonostante i ritmi incalzanti, resta rigorosa, forse fin troppo, nel suo ordinare ogni figura successiva.
L’anziana signora nostalgica e scorbutica assieme al suo doppio giovane e bello, il figlio sottomesso da una madre aggressiva e autoritaria, un sensuale e narciso crossdresser, un presentatore avvolto in un’elegante tuta di spandex, e così via, sono i personaggi che si susseguono durante lo spettacolo che intende mostrare la società contemporanea, ridicolizzandola nei suoi tratti più aggressivi, narcisi, deboli, sessualmente perversi.
Lo spettacolo si regge sulla contrapposizione tra un contenuto carico di emotività, esaltazione, ammiccamento, frutto anche delle elaborazioni sonore, e un contenente, una cornice composta dalla qualità raffinata della gestuale dei danzatori e dalle forme coreografiche perfettamente geometriche; due piani che non arrivano mai, volutamente o meno, alla fusione.