Il Teatro della Tosse presenta Generazioni componibili, di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte e Andrea Pugliese, 6 e 7 settembre al Teatro India. Nella’ambito della settima edizione di Short Theatre – WEST END, lo spettacolo parte da un punto vendita Ikea per affrontare tematiche quali omologazione e precarietà, sfruttando un’ironia irresistibile e stimolante.
GENERAZIONI COMPONIBILI
di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte, Andrea Pugliese tratto da People from Ikea di Andrea Pugliese con Alessandro Bergallo video ideati e diretti da Andrea Linke luci e colonna sonora a cura di Tiziano Scali con la partecipazione in video di Silvia Bottini, Simonetta Guarino, Simona Fasano, Paola Lattanzi, Falou Niang, Andrea Possa, Alice Rota
6 e 7 settembre, Short Theatre 7 – WEST END @ Teatro India, Roma
Il primo passo per creare un nuovo personaggio è l’osservazione. Fatto tesoro degli insegnamenti di Stanislavskij e Čechov, un cospicuo numero di attori, registi e autori si è concentrato sull’osservazione del mondo esterno, e dunque, delle persone che quotidianamente capita di incrociare. Il fine ultimo di tale atto è intraprendere «un piccolo viaggio nella vita di qualcun altro».
Ed è proprio dall’osservazione di un punto vendita del colosso svedese che si genera People from Ikea, di Andrea Pugliese. Dalle interviste racchiuse nel libro sono tratti i diversi episodi che lo spettacolo Generazioni componibili mette in scena, legati dai monologhi pindarici di Alessandro Bergallo. Conflitti familiari e generazionali, amori felici e travagliati, storie di immigrati e dei loro improbabili impieghi: questo e molto altro avviene lungo il percorso obbligato di ogni negozio Ikea.
Cucine, stanze da letto, bagni, salotti, studi e tutto quanto potrebbe servirti per arredare la tua casa in modo unico e originale. Ma quanto può una casa Ikea essere diversa da un’altra casa Ikea, se mobili e accessori sono i medesimi, seppur assemblati in maniera diversa? I costi permettono a chiunque di arredare una stanza in maniera dignitosa e spesso esteticamente apprezzabile. Ma la qualità dei prodotti tende a scadere contemporaneamente all’uscita del nuovo catalogo.
Omologazione e precarietà non possono che essere i fulcri nevralgici dello spettacolo diretto da Emanuele Conte. In nome di un tale binomio, lo spettatore è guidato a codificare la realtà frammentaria che Andrea Linke propone nei suoi video. Si tratta di osservare, comporre, assemblare: proprio come fosse una libreria Ikea.
La massiccia dose di ironia che Bergallo infonde alle vicende, di cui si fa narratore e interprete, aiuta a ridere e a sdrammatizzare: ma si tratta di un’ironia solo apparentemente leggera, e quindi, doppiamente fertile e stimolante.
Short Theatre non è né una rassegna, né un festival qualsiasi. È un’occasione di espressione e di confronto. Quest’anno l’evento ha scelto il titolo West End, per il racconto di un occidente alla fine, all’apice della sua crisi. Generazioni componibili si pone in perfetta linea con l’intento programmatico di un tale contenitore di metamorfosi. Allo stesso ritmo delle generazioni che si susseguono, i modi della rappresentazione mutano, poiché a cambiare è in primis la comunità di artisti, studiosi e spettatori che danno vita al teatro. Bergallo instaura una relazione col pubblico nuova e diretta: si rivolge alla telecamera, si nasconde dietro al telo bianco sul quale vengono proiettati i video. È una figura slanciata e longilinea, indossa abiti di un bianco puro e candido. Si diverte e affronta la platea, ne richiede la collaborazione, ne accetta gli input. E il riscontro del pubblico sembra decisamente favorevole e irrimediabilmente sedotto.