di Valentina Salerno
econ Alessandro De Luca, Francesco Morlacchi, Valentina Salerno
produzione Teatro dell’Illusione
31 ottobre 2016, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Roma
Il Teatro Biblioteca Quarticciolo ospita il Teatro dell’Illusione di Valentina Salerno con il lavoro Jack lo Squarticciolo, spettacolo contornato di misteri e divertimenti ispirato alla banda del Quarticciolo. Jack è il protagonista bizzarro e stralunato di questo racconto, l’alter-ego del reale Giuseppe Albano – partigiano italiano che dal 1943 al 1945, insieme ai suoi compagni, prese parte alla Resistenza romana durante l’occupazione tedesca e che venne soprannominato il Gobbo del Quarticciolo – che vuole a tutti i costi una rivincita post-mortem divenendo il più grande e famigerato criminale del suo quartiere e del mondo, seguito dai suoi distratti ed imbranati scagnozzi, Jim e John, ormai in “pensione”.
Una drammaturgia vintage colorata dai vecchi ricordi dei protagonisti che sfociano in bizzarre performance accompagnate dalle canzoni del Trio Lescano, dalle passate imprese che divengono motivo di condivisione di momenti drammatici alternati a situazioni ironiche.
La “leggenda di Jim, John e Jack” viene narrata con lo scorrere degli eventi mescolati ai loro piani che non si svolgeranno come previsto, portando lo spettacolo ad un parossismo tragicomico in cui lo sviluppo del racconto è fortemente sostenuto dalle capacità attoriali e performative degli interpreti. Il circo, le acrobazie, la giocoleria e gli effetti di ragnatele, ombre e pozioni magiche sono miscelate nella baraonda che i personaggi mettono in piedi, creando quell’antitesi ironica che necessita di una buona conoscenza degli elementi tecnici per esprimere una perfetta goffaggine, coadiuvata oltretutto da un simpatico dialetto “romanaccio” senza mai scadere nel volgare.
Con gli elementi giusti e le meraviglie ben calibrate lo spettacolo trascina lo spettatore in una dimensione comico-surreale, dove la quotidianità, estraniata dal suo contesto sociale, si trasforma nella ricerca di un’innocente e fresca ironia, andando proprio a toccare argomenti che altrimenti si tratterebbero con eccessiva drammaticità. Le risate si mescolano alle meraviglie, alle musiche degli anni ’50 italiani, al tappeto sonoro che crea momenti di mistero insieme agli effetti speciali del fumo e della luce. In sostanza una performance limpida e completa nella sua semplicità che accoglie e guida il pubblico, attraverso la capacità degli attori che continuamente lo tengono in attenzione attraverso gag inaspettate e stupendolo con manovre acrobatiche, senza che il manierismo tecnico leda o distragga dal trasporto emotivo che la storia ha di per sé.
Uno spettacolo per tutte le età che accomuna le diverse arti performative nella sua semplicità e necessità di farsi sentire e di scatenare una briosità nell’animo umano.