Teatro Minimo: L'arte della commedia

0

Al Teatro Piccolo Eliseo, una commedia di denuncia da parte degli attori verso la borghesia che censura ideologicamente e materialmente i contenuti di verità che gli artisti vorrebbero esprimere e mette in secondo piano il loro ruolo produttivo nella società.

L’arte della commedia
Di: Eduardo De Filippo
Con:  Michele Altamura, Vittorio Continelli, Nicola Conversano, Simonetta Damato, Nicola Di Chio, Patrizia Labianca, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà, Michele Sinisi
Scene e luci: Michelangelo Campanale
Costumi: G.d.F. Studio
Regia: Michele Sinisi
In collaborazione con: Vittorio Continelli e Michele Santeramo
Teatro Minimo in coproduzione con Fondazione Teatro Piemonte Europa, Fondazione Pontedera Teatro e col sostegno di Teatri Abitati / Assessorato alla Cultura del Comune di Andria
Dal  5 al 17 marzo 2013 – Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi, Roma
 

Luce in platea. Sipario chiuso. Un uomo si avvicina al proscenio e con grande lentezza accende una sigaretta prima di esporre al pubblico il motivo della sua presenza. E’ così che ha inizio lo spettacolo L’arte della Commedia di Eduardo De Filippo, proposto dalla Compagnia del Teatro Minimo. Un prologo e due atti, una  «profonda e accorata riflessione sul mestiere di attore, resa con il tono ironico e complice tipico delle cantate eduardiane», come scrive Michele Sinisi, regista e protagonista dello spettacolo.

Assistiamo alle vicende di Oreste Campese, capocomico di una Compagnia di guitti che, in seguito ad un incendio che ha distrutto il capannone dove ogni sera  recitava, salvati solo i trucchi ed i costumi, si reca dal nuovo Prefetto, De Caro, per invitarlo allo spettacolo che la compagnia terrà nel teatro comunale. È così che Eduardo rende possibile l’incontro tra il Teatro e la Legge. Il primo atto è totalmente incentrato sul dialogo e confronto tra Campese e De Caro attorno all’importanza del teatro nella società e alla condizione di vita degli attori, esprimendo punti di vista fortemente in contrasto. Il confronto si fa ben presto scontro. Campese e il Prefetto considerano il teatro in due modi molto diversi: per il primo esso rappresenta un mezzo di sopravvivenza e una missione, per il secondo invece è un passatempo di cui si può benissimo fare a meno. La discussione degenera e il prefetto, irritato, congeda il capocomico assegnandogli un foglio di via. Nella concitazione però a Campese viene data una lista di persone che il prefetto dovrà ricevere nel pomeriggio. L’attore, prima di andare via, sfida De Caro a distinguere, tra le persone che riceverà, i richiedenti sinceri dagli attori della compagnia camuffati da richiedenti. Nel secondo atto sfila così una serie di personaggi: il medico condotto, il prete del paese, la maestra elementare e il farmacista, fino al colpo di scena finale. Una scenografia essenziale fa da sfondo agli avvenimenti.

Vittorio Continelli è convincente nel ruolo del Prefetto; il resto della compagnia effettua forse un’eccessiva caratterizzazione dei personaggi. La regia di Michele Sinisi si affida totalmente al testo. L’arte della commedia è un capolavoro politico sulla questione teatrale e merita grande rispetto.

Print Friendly, PDF & Email
condividi:
   Send article as PDF   

Autore

Redazione

Lascia un Commento

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie. Più info

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Chiudi