Artista: The Niro
Componenti: Davide Combusti, Maurizio Mariani, Paolo Patrizi
Dove: Festival SuperSantos
Quando: Venerdi’ 28 Luglio 2011
Album in promozione: Best Wishes
Etichetta e data di pubblicazione: Universal, 16 Aprile 2010
Info:
Grande esibizione per Davide Combusti alias The Niro, in una delle serate conclusive del festival Supersantos e del suo tour internazionale. Un ritorno al passato e un ritorno al presente, dove l’intimista si fonde con il teatrale dell’ultimo lavoro Best Wishes. E come nella tradizione propriamente Buckleyana, un senso di abbandono si evince dalle liriche colpendo la platea con i cambi di tempo e le soffuse dinamiche che si alternano a sfuriate rock alternative, rappresentando un flusso di coscienza e di sensazioni. I brani di Best Wishes vengono presentati come storie di personaggi oscuri, metafore di reali episodi di vita, che si concludono tuttavia con un lieto fine.
Le melodie si imprimono nella mente, nonostante il carattere sofisticato delle composizioni. Il ritorno al passato si ritrova in Liar, la cui melodia viene intonata anche da chi si trovava per la prima volta ad assistere un suo concerto, mentre nel mezzo della serata c’è spazio anche per So Different, un’altra perla tratta dal primo lavoro, in cui The Niro affronta in prima persona il tema dell’abbandono e dell’incomprensione.
Nonostante sul palco siano solamente in tre, l’energia e il groove che sprigiona la potente base ritmica sincopata incita la gente a non restare immobile nel semplice ascolto. Una voce quasi da soprano riecheggia elegante ed impreziosisce le impennate strumentali alla Radiohead. London Theatre segue in scaletta, chiara celebrazione della passione del musicista per le arti drammatiche, presentato come uno dei brani conclusivi della serata. Partono quindi i ringraziamenti di The Niro alla folla calorosa: ‹‹Non ho sudato mai cosi’ tanto››. Il concerto sembra quasi finito ma in realtà è l’inizio della splendida rivisitazione di Summertime, le cui dinamiche partono sottili per poi ampliarsi con il falsetto e concludersi in un tripudio di applausi.
Il tempo di rilassarsi tra una birra e l’altra e subito parte l’intervista di PDC nel backstage. Gli esordi di The Niro sono segnati dall’abbandono della prima formazione, e dall’approdo successivo nella realtà sia londinese che statunitense come solista, scoperto dal manager della Universal durante un concerto di apertura per Carmen Consoli. Tutto ciò che segue è una continua ascesa che lo porterà a collaborare con produttori ed artisti di successo. Niente male per un italiano che canta in inglese, che iniziò a farsi conoscere nell’ambiente romano. I viaggi negli Stati Uniti hanno rappresentato forti stimoli creativi e rafforzato la sua reputazione a livello internazionale, eppure Davide sceglie di essere impiantato a Roma, pur non condividendo l’attuale music business italiano: ‹‹E’meglio seguire una propria strada creativa, piuttosto che omologarsi ad un prodotto confezionato››. E’questo il segreto, dice, di una carriera artistica duratura: persistere e riuscire ad esprimere al meglio la propria vena creativa.Ci racconta inoltre i brani dell’album d’esordio The Niro fino all’ultimo lavoro Best Wishes, scritto in terza persona inizialmente per un sottofondo televisivo. Il tema della solitudine è centrale ma viene narrato con un ottimismo maggiore rispetto al primo disco.
L’intervista si conclude con la voglia di ascoltare ancora una volta le sue canzoni e partecipare ad un suo concerto, ma per farlo dovremo aspettare la fine dell’estate, periodo di riflessione per The Niro riguardo ai progetti futuri.
