Foto di Alessandra Trucillo
Magici scenari di matrice Pop – Surrealista colorano le sale della Dorothy Circus Gallery di Roma che dal 18 febbraio ospita la mostra: The Trouble with Angels – RAY CAESAR una personale dedicata al grande maestro della Digital Art.
Titolo: The Trouble with Angels
Artista: Ray Caesar
Luogo: Dorothy Circus Gallery, Via dei Pettinari 76
Dal 18 febbraio al 19 aprile 2014
Scenari stuzzicanti immersi in una dimensione onirica, sguardi seducenti e magnetici avvolti da candida ingenuità popolano l’universo enigmatico e accattivante di Ray Caesar. The Trouble with Angels ci offre un percorso all’interno dell’immaginario fantastico – surreale dell’artista inglese, sempre più dettagliato e illimitato, capace di evocare emozioni e suggestioni dalle tinte magiche, e dal retrogusto inquietante. Dalle pareti color porpora emergono paesaggi fiabeschi abitati da figure eteree, dall’apparenza fragile e aggraziata, pervase da un pallore delicato che come un velo avvolge d’innocenza lo sguardo, in grado di penetrare l’opera e conquistare lo spettatore. Queste creature misteriose incantano e trascinano il pubblico in luoghi fatati giunti da memorie lontane, generate da un miscuglio di elementi ludici e infantili che dimorano in boschi fiabeschi o in lussuosi interni. Come sensuali involucri di porcellana dalle ammiccanti labbra scarlatte nei loro sguardi racchiudono enigmi segreti e oscuri della psiche, gli abiti succinti e l’intrigo provocatorio delle loro pose trasformano le paure in desiderio, in una sensualità inquieta che cresce spiritualmente e nell’arte ritrova la sua innocenza. Con abilità e accuratezza Caesar veste di seducenti armonie i suoi angeli ispirandosi all’arte del passato e inserendo i suoi personaggi in stratigrafie di universi e spazi sospesi nel tempo. Arricchiti da raffinati dettagli e citazioni, i protagonisti onirici di Caesar rimandano a remote iconografie barocche e liberty dalle nuance gotiche, trasportando le sale della Dorothy Circus Gallery in un vortice rievocativo che, come uno scrigno stregato traboccante di riferimenti, si dischiude per l’occasione suggerendo alla mente a allo sguardo elementi di richiamo che da Fragonard a Hopper, si spingono fino a Watteau e a Boldini. Maestro assoluto della tecnica digitale, Caesar destruttura la figura umana avvalendosi del programma di animazione Maya, modellando le forme e i profili attraverso virtuosismi digitali. Arricchite da stili decorativi vittoriani misti ad art decò, queste visioni artistiche vengono collocate in realtà parallele, caratterizzate da sinuosi strati architettonici vibranti di carica emotiva in un tratto inconfondibile ricco di personalità e fascino. Questo rifugio irrequieto e affascinante, fiabesco e oscuro, capace di esaltare la bellezza al di sopra dei vincoli del tempo, è una memoria creativa dal forte potere immaginario ed evocativo, che con una intensa rilettura del passato ridisegna nuovi itinerari della mente alla scoperta di angoli segreti e oscuri della psiche.