© Enea Tomei
Artista: The Zen Circus
Dove: Villa Ada – Roma incontra il mondo
Quando: 14 luglio 2014
Sul palco: Andrea Appino, Karim Qqru e Massimiliano “Ufo” Schiavelli
Info: The Zen Circus
Scusate Zen Circus ma come si può raccontare un vostro concerto punk rock? Bisogna piuttosto leggere le vostre dure parole e ascoltare al massimo volume i vostri suoni di roccia e poi andare a vedervi dal vivo, scatenarci, cantare a squarciagola, pogare, bere e fumare. Quindi fermarsi e chiacchierare tra amici per stemperare, tra grasse risate o baci erotici e mezzi morti, il mix di godimento ottenuto, «tanto vivi si muore». Proviamo comunque.
Tanti pezzi e tutti giusti. I punk pisani, serissimi scalmanati dalla penna feroce, danno spettacolo e con il sarcasmo che li caratterizza suggeriscono di andare «tutti affanculo» se non sapessimo già dove andare. Appino, Qqru e Ufo sanno benissimo dove andare e sanno da dove vengono. Corde, voci e percussioni scalmanate che tappano gli orifizi al cielo. A forza di smanettare gli strumenti con pura gioia il cielo, divertito, rimette in tasca le gocce e si siede ad ascoltare un’altra pioggia, quella delle parole. Allegria, ferocia, dolcezza sono gli aggettivi che possono raccontare gli Zen dal vivo. Suonare sanno suonare, scrivere sanno scrivere e personalmente non saprei proprio cosa aggiungere che non si sappia già. Giocano tra di loro e col pubblico. Urlano, saltano, si emozionano, dicono e fanno «stronzate» e soprattutto divertono e si divertono. Liberi di svisare le corde come gli pare, di recitare siparietti comico surreali e di muoversi come ossessi sul palco. Hanno tempo anche per fare auto-critica sul fatto che hanno scritto poche canzoni al femminile. Stiano sereni perchè scrivere per la propria generazione (e un altro paio) è scrivere al femminile: un chiaro segno di maturità. Vanno a zonzo per tutto il repertorio. Tra voci registrate (Ungaretti e, trade mark degli Zen, tg Lercio) e l’ultimo Canzoni contro la natura che, pur avendo una chiarezza e profondità di sound che li rende leggibili e diffusibili, non perde la rabbia punk, risalgono agli albori datati 1998. Per dire… Gente di merda, Qualunquisti, Ragazza eroina, Figlio di puttana, L’egoista, Nati per subire, Andate tutti a fanculo. Doverosa (o ironica?) la dedica di una roba punk finlandese molto divertente (Poliisi Pamputtaa Taas) alla morte dell’ultimo Ramones: Tommy. Ringraziano e incitano a rimuovere un pisano che si è manifestato tra il pubblico. Assolo finale alla batteria con lancio di bacchette, arrivederci e grazie.
2 commenti
La dimensione Zen è puro live, autentici, danno tutto e il pubblico lo percepisce. Senza contare che vantano un abbondante repertorio molto interessante.
Bella recensione, solo una precisazione, il Radiogiornale Lercio è trade mark di Lercio.it
Grazie della precisazione!