Tracks – Attraverso il deserto, di John Curran, Australia 2013, 107′
Produzione: See-Saw Films Distribuzione: BiM Distribuzione
in uscita nelle sale cinematografiche il 30 Aprile 2014
Il film narra la vicenda realmente accaduta a Robyn Davidson – interpretata da Mia Wasikovska -, una ragazza australiana che nel 1977 decise di intraprendere un cammino lungo i deserti dell’Australia da una costa all’altra. A tenerle compagnia il suo cane Diggity e quattro splendidi cammelli con i quali Robyn, prima di partire per il suo viaggio, ha dovuto imparare a convivere. Durante il lungo peregrinare attraverso l’arida natura che la circonda, Robyn incontra diverse persone tra cui Rick, un fotografo della National Geographic che si fa vivo ogni volta a distanza di qualche settimana per fare un reportage del viaggio della ragazza, e per portarle le provviste necessarie per sopravvivere. Ma il deserto è vasto e le sue aride condizioni atmosferiche possono rivelarsi pericolose per un viaggio così lungo.
John Curran, giunto al suo quinto lungometraggio, mette a nudo il trinomio uomo-natura-animale: la protagonista sembra volersi perdere, metaforicamente parlando, nella sua avventura per vivere solamente con gli animali a lei cari; è diffidente verso ogni aiuto esterno: quelli che accetta di ricevere sono pochi ma fondamentali. Inquadrature larghissime evidenziano la vastità del paesaggio e la piccolezza di Robyn di fronte ai deserti nei quali viaggia, ma il dubbio di fondo che ruota intorno al film è la condizione esistenziale della ragazza, che riflette più volte sul fatto di compiere un viaggio più grande di lei. La trama del film è leggibile come un esempio di tenacia e determinazione nel compiere qualcosa per cui si ha la voglia di riuscire anche se le circostanze non sembrano dimostrarlo. Il risultato di questo intreccio di elementi naturalistici dà vita a un road-movie diviso per tappe e piccole sottotrame che arricchiscono la storia.
Grande prova di coraggio per Mia Wasikowska che recita da sola per più della metà del film: il suo personaggio si trasforma sia nel corpo che nell’animo mano a mano che prosegue il suo cammino, mettendo in risalto la sofferenza che si prova nel vivere in solitudine sotto il sole cocente. Soprannominata “signora dei cammelli” nel film e nella realtà, Robyn Davidson fa prendere a cuore la propria avventura: la sua storia affascina ed emoziona contemporaneamente.