La Manhattan Film, giovane casa di distribuzione romana, porta sul grande schermo e in Home Video il film Twende Berlin. La pellicola, che lavora sui concetti di creatività e libertà d’espressione, sarà presentata, inoltre, nelle serate di Giovedì 29 e Venerdì 30 novembre 2012 e in quelle di Sabato 1 e Domenica 2 dicembre 2012 presso il Cineclub Detour.
Twende Berlin, di Upendo Hero e Dottor Farasi, 80’, 2011
in uscita il 23 novembre 2012
Distribuito da: Manhattan Film
Interpreti: Ukooflani
Twende Berlin, ovvero passione per la libertà e amore per lo spazio pubblico.
Upendo Hero è un ragazzo che cammina con una tuta che sembra essere quella di un meccanico. La sua testa è nascosta all’interno di un cuore forato all’altezza degli occhi. Sul dietro della sua tuta da lavoro c’è una scritta: I ♥ NRB, acronimo di “I love Nairobi”, una frase che testimonia l’amore per la capitale del Kenia, per il luogo in cui il ragazzo è nato e cresciuto.
Upendo Hero in italiano significa Eroe dell’Amore e, in effetti, il ragazzo sembra essere una sorta di supereroe contemporaneo che vuole rinnovare lo spazio pubblico attraverso l’amore e la musica hip hop degli Ukooflani. Arte e spazio pubblico devono interagire contro la gentrification che anestetizza la cultura e la creatività dei cittadini. La gentrification è un processo sociale con cui s’indicano i cambiamenti culturali di un’area urbana derivanti dall’acquisto di case da parte della gentry – una fascia di popolazione benestante e con un reddito pro-capite abbastanza elevato – in quartieri solitamente poco agiati. A quella che sembra esser, a prima vista, una logica della riqualificazione urbana di questi luoghi soggiace, in realtà, un interesse prettamente economico.
Twende Berlin è un documentario musicale figlio di un progetto, chiamato Urban Mirror, che da quattro anni mira alla diffusione di un nuovo modus vivendi attraverso la consapevolezza della differenza esistente tra le diverse forme culturali. Una differenza che per gli Ukooflani, i soldati urbani di Upendo Hero, deve promuovere una nuova unità tra i popoli.
Il film ha la capacità di miscelare, con grande piacere da parte dello spettatore, lo stile documentaristico con la musica degli Ukooflani e i luoghi della street art berlinese, come, ad esempio, la Kunsthaus Tacheles.
Senso d’identità e cosmopolitismo sembrano essere i concetti da cui i ragazzi kenioti cominciano la loro esplorazione di Berlino affinché la loro filosofia possa permeare tra le strade e i volti della città. Sentiamo il caldo respiro dell’Africa nel centro dell’Europa e vediamo un amore per l’arte disinteressato, puro. C’è felicità nel volto degli Ukooflani.
Twende Berlin ha il merito di regalarci ottantacinque minuti d’intelligente interculturalità.