“Teresa e la luna” è un romanzo di Carla Marcone pubblicato dalla casa editrice Scrittura & Scritture: una voce femminile fuori dal coro, una donna impegnata in una missione di salvezza in una Napoli antica che è «un paese ove occorre che qualcuno abbia un poco più di coraggio affinché gli altri dopo lo imitino».
Titolo: Teresa e la luna
Autrice: Carla Marcone
Casa editrice: Scrittura & Scritture
Anno I ed.: 2008
Napoli: non solo lo sfondo del romanzo, ma un suo personaggio vivo e pulsante, una città, come la definisce l’autrice, «lazzara e nobildonna, lurida e immacolata, fetida e profumata, corrotta e dignitosa, buia e luminosa, incivile ed educata, intelligente e stolta, avvelenata e incontaminata».
L’atmosfera partenopea è abilmente resa mediante un uso espressivo del dialetto e dei proverbi locali, e mediante tutto ciò che è generalmente riconosciuto come patrimonio folkloristico napoletano: i numeri da giocare al lotto, la superstizione e la scaramanzia, la jettatura, le apparizioni in sogno di persone care che danno messaggi subliminali, la camorra.
Le vicende private e del plot si intrecciano con quelle storiche – in un continuo alternarsi di microstoria e macrostoria – in un quadro che va dalla metà dell’Ottocento, dall’Italia di Garibaldi e Mazzini che si stava formando, fino ad arrivare ai primi del Novecento con la disfatta di Adua.
E’ su questo palcoscenico immenso e contraddittorio, nei suoi posti più degradati e bisognosi, che si muove Teresa. Il suo personaggio è storicamente esistito: era una nobildonna napoletana che fondò il primo ospedale pediatrico della città. L’autrice del romanzo inserisce infatti alcuni articoli che Teresa realmente scrisse per il giornale Il Piccolo proprio per dare spessore e concretezza alla sua figura.
Teresa, però, è prima di tutto una donna che vive un doloroso dramma: la morte della figlia. Dopo un primo momento di prostrazione, decide di reagire al lutto e di rielaborarlo a modo suo, come la sua natura indomita e anticonvenzionale le suggerisce. A partire da quel momento, dedicherà tutta la sua esistenza ad assistere i bisognosi e, in particolare, i bambini, «con un’onda di tenerezza dentro che lambiva ognuna di quelle piccole facce come fosse stata quella di Lina».
Il romanzo è permeato da una forte attenzione al mondo femminile: Teresa è la forza delle donne, colei che non si arresta davanti alle difficoltà e che conduce le sue lotte in un mondo che è solo ed esclusivamente maschile; ma è anche donna che soffre, che subisce una perdita per cui non troverà mai consolazione e che la mette in contatto con altre donne che avevano subito la stessa tragedia, come nonna Carolina, che conservava ancora in casa il corpicino della figlia morta in tenera età. Due donne lontane per età e mentalità, ma accomunate da uno stesso, triste destino, da un ripetersi della stessa amara storia.
Teresa e la luna è una lettura veloce che alterna una lingua quotidiana e passi talvolta da feuilleton a veri e propri inserti poetici. E’ un libro che accompagna nei vicoli di Napoli a bussare alle porte delle case accanto a Teresa, dando un quadro colorato e carnale della città e del periodo storico nelle sue diverse sfaccettature.
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