Paolo di Paolo, Dacia Maraini, Romana Petri e Ugo Riccarelli raccontano per i tipi della Cavallo di Ferro editore l’amico e collega Antonio Tabucchi, morto recentemente. “Una giornata con Tabucchi” per imparare a conoscere l’intellettuale e l’uomo.
Titolo: Una giornata con Tabucchi
Autori: Paolo Di Paolo, Dacia Maraini, Romana Petri, Ugo Riccarelli
Editore: Cavallo di Ferro
Anno I ed.: 2012
Antonio Tabucchi se ne è andato il 25 marzo 2012. Considerato a ragione il maggior critico e traduttore dell’opera di Ferdinando Pessoa, Tabucchi è stato come pochi altri un attento osservatore ed un sensibile interprete dello spirito del nostro tempo, grazie a romanzi come Sostiene Pereira e Notturno Indiano. E proprio nei giorni in cui avrebbe compiuto sessantanove anni la casa editrice Cavallo di Ferro pubblica Una giornata con Tabucchi, che raccoglie il ricordo di quattro scrittori che hanno avuto il piacere ed il privilegio di conoscere direttamente tanto lo scrittore quanto l’uomo.
Si tratta di Dacia Maraini, Paolo Di Paolo, Romana Petri ed Ugo Riccarelli, tutte penne raffinate che raccontano Tabucchi attraverso la narrazione di incontri vissuti, lasciando il giusto spazio alle impressioni come agli insegnamenti, senza finire nel didascalico o nel celebrativo. Una lettura scorrevole, in cui la quantità e la qualità degli stralci direttamente tratti dalle sue opere è ben calibrata. Interessanti sono anche i due racconti brevi di Petri e Riccarelli, di cui Tabucchi è ispirazione, attore nonché revisore, avendo contribuito alla stesura di entrambi.
Quello che ne emerge è un ritratto che interesserà sicuramente gli amanti dell’autore, grazie alla ricchezza di particolari che ne approfondiscono la conoscenza letteraria ed umana, ma è anche in grado di attirare ed incuriosire chi di Tabucchi ha solo una vaga o scarsa conoscenza. Dietro le righe ed oltre l’uomo e le sue opere affiora un “altro” personaggio che affascina e cattura il lettore come il vero e proprio protagonista di un libro, reale e surreale, in cui il vero potrebbe benissimo essere finzione.
Conclude splendidamente il testo un’intervista inedita rilasciata al traduttore Carlos Gumpert. Da un punto di vista strettamente tecnico è importante per capire la poetica di Tabucchi soprattutto in relazione alla letteratura del novecento ed ai concetti di post modernismo e di metafinzione. Ma ancor più fondamentale e suggestiva è l’analisi del mondo che ci circonda. Tabucchi affrontando temi di attualità -i mass media- ed esistenziali -il male- apre nuovi spunti di riflessione con una visione che nella sua malinconica chiarezza risulta estremamente profonda e stimolante, tanto da farci immaginare ed intuire una realtà che non è ma che potrebbe e dovrebbe essere.