Regia Michael e Peter Spierig
Sceneggiatura Michael e Peter Spierig
Produzione Lions Gate (USA 2009)
Fotografia Ben Nott
Scenografia George Liddle
Musiche Christopher Gordon
Con Ethan Hawke, Willem Dafoe, Sam Neill, Claudia Karvan, Michael Dorman, Isabel Lucas e Vince Colosimo
Durata 100’
In un futuro “prossimo”, l’umanità si è trasformata in una società di vampiri che ruota economicamente attorno alla vendita di sangue estratto da coloro che non hanno voluto trasformarsi. I pochi umani rimasti liberi sono cacciati e discriminati, considerati poco più che bestie da macello. Come prevedibile, il sangue umano comincia a scarseggiare e le scorte si fanno sempre più esigue. Come se non bastasse, i vampiri in astinenza si trasformano in orrende creature prive di freni, pronte ad uccidere i propri simili pur di nutrirsi. Edward Dalton (Ethan Hawke) è uno scienziato vampiro, alle dipendenze di Charles Bromley (Sam Neill), il più importante magnate del prezioso sostentamento, detentore di allevamenti per l’estrazione del sangue. Edward tenta di riprodurre il sangue in laboratorio per liberare i vampiri dalla dipendenza umana e, al contempo, la popolazione umana rimasta dalla caccia sfrenata cui è vittima. Quando, grazie a Lionel “Elvis” Cormac (Willem Dafoe), Edward scopre la cura al vampirismo, si ritroverà dalla parte opposta della barricata contro i vampiri sempre più bisognosi di sangue e contro gli interessi di un’economia spietata e cinica, basata sullo sfruttamento degli umani e pronta a tutto pur di continuare a guadagnare.
Il film dei fratelli Spierig è un inquietante e sinistra de-contestualizzazione dell’odierno sistema capitalistico, le cui basi si pongono nell’assoggettamento delle classi sociali più basse, per fini di mero lucro. Quella a cui assistiamo, seppur analizzata in una dimensione horror-fantascientifica, è una previsione realistica e veritiera di quello a cui il nostro modo di vivere ci sta portando: una separazione in classi sociali sempre maggiore e un divario sempre più spietato tra chi prende e chi dà e che finisce per sfociare nel più oscuro totalitarismo economico.
Una pellicola di vampiri di questo genere è cosa rara, di questi tempi. La sceneggiatura offre una chiave di lettura diversa dalla solita storia di mostri che si nascondono all’umanità, tessendo sottotrame avvincenti ed interessanti parallelismi rispetto all’attualità in cui viviamo. La lotta di classe, il pericolo della globalizzazione, il razzismo e la discriminazione sono temi ricorrenti e profondissimi, affrontati con eleganza e maestria da una equipe di attori sopraffini. La fotografia discreta crea ottimi contrasti tra il giorno e la notte risultando al contempo sottile e di effetto; e gli effetti speciali, curati dalla Weta di Peter Jackson, costituiti quasi completamente da protesi in silicone e lattice, omaggiano il mitico Dracula di Coppola. I colpi di scena e gli attimi di tensione sono giostrati con sapienza, senza cadere nel ridicolo abuso del solito effetto bus, e si alternano gradevolmente a intramezzi psicologici. Finalmente un film di vampiri (che non luccicano al sole), con qualcosa da dire.