regia di Álvaro Brechner
75. Mostra del cinema internazionale di Venezia – sezione Orizzonti
Settembre 1973. L’Uruguay è sotto il controllo di una dittatura militare. Nove prigionieri del movimento di guerriglia Tupamaro vengono portati via per un’operazione militare segreta.
Da questo momento seguiamo i 4323 giorni di detenzione di tre dei nove guerriglieri, Rosco, Ñato e José Mujica. Assistiamo a come si cerchi, attraverso umiliazioni e privazioni, di minare la loro resistenza psicologica. La forza dei tre protagonisti durerà per una notte lunga 12 anni. Ñato in realtà si chiama Eleuterio Fernández Huidobro e diventerà Ministro della difesa, Mauricio Rosencof continuerà a scrivere drammi e poesie e José Mujica diventerà Presidente della Repubblica dell’Uruguay. Solo la democrazia restituita al loro paese segnerà l’inizio di una nuova vita.
Il cinema sa raccontare le storie rimaste nascoste. Álvaro Brechner ha inventato il meno possibile e competere con ricordi così oscuri, con la memoria, non è un compito semplice. “La noche de 12 años” ha il merito di essere un film di sentimenti dove il lavoro fatto dagli attori crea un’empatia naturale con l’oscurità vissuta dai protagonisti della storia. Non c’è stanchezza narrativa, ma un lavoro sul tempo fatto di ritmo e scansione che riesce a rendere cinematoraficamente un tempo durato 12 anni.